In 600 a Verona con EnginSoft

Si è chiusa venerdì 21 ottobre a Verona la due giorni dedicata al mondo della sperimentazione virtuale e del CAE, organizzata dall'azienda trentina in collaborazione con Ansys.

26 ott 2011

Si è chiusa venerdì 21 ottobre a Verona la due giorni dedicata al mondo della sperimentazione virtuale e del CAE, organizzata dall'azienda trentina in collaborazione con Ansys.

Scopo della '2011 EnginSoft international conference', alla quale hanno partecipato 600 persone provenienti da tutto il mondo, era offrire una visione d'insieme degli ultimi sviluppi nella sperimentazione virtuale, attraverso il contributo di esponenti del mondo dell'industria, dell'università e della ricerca.

"La Conference è nata quando le tecnologie in questo campo erano solo oggetto di ricerca da parte delle università – nota Stefano Odorizzi, CEO di EnginSoft –. Convinti che queste tecnologie avrebbero avuto un'evoluzione importante, abbiamo deciso di abbracciare la sfida e oggi siamo ancora qui con l'obiettivo di trasferire agli operatori del settore le informazioni e le conoscenze relative a questi strumenti di simulazione e progettazione".

Dopo la conferenza plenaria di apertura, l'evento si è articolato su quattro sessioni, ognuna dedicato a una macroarea di utilizzo della simulazione: meccanica, fluidodinamica, ottimizzazione multi-obiettivo ed edilizia ecosostenibile.

Simulazione meccanica. La prima sessione ha fatto il punto sullo stato dell'arte dell'attività della simulazione in campo meccanico ed elettromagnetico, cercando di delineare le road map possibili, le strategie per lo sviluppo del software e le aspettative degli utenti. Durante i lavori, sono stati presentati alcuni importanti studi, come quello commissionato dal CERN a EnginSoft per lo sviluppo di un innovativo sistema per il contenimento di argon liquido, nell'ambito delle ricerche sui neutrini. EnginSoft ha anche elaborato con Wass il progetto di un veicolo filoguidabile per l'esplorazione subacquea, in grado di raggiungere i 4mila metri di profondità.

La sessione dedicata alla simulazione CFD (Computational Fluid Dynamics) ha messo in luce il ruolo sempre più centrale del progettista che oggi, grazie a software sempre più potenti, ha la possibilità di focalizzarsi principalmente sull'aspetto ingegneristico del problema, tralasciando gli aspetti matematici di base. Progettare in CFD richiede però efficienti funzionalità di dialogo con i sistemi CAD, procedure automatiche di meshing e parametrizzazione del modello.

Tema centrale della terza sessione è stata l'ottimizzazione e la simulazione multi-obiettivo. Si è approfondito il ruolo di modeFRONTIER per l'ottimizzazione multi-obiettivo e multidisciplinare. Questo software consente infatti di integrare ambienti di sviluppo differenti, interni o esterni all'azienda, per arrivare a validare la miglior configurazione possibile del progetto. La sessione sull'ecoedilizia, infine, ha posto l'accento sulla necessità di realizzare e progettare edifici a ridotto impatto ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, occorre utilizzare un nuovo modo di progettare, incentrato sull'utilizzo di strumenti software e metodologie di progetto idonee a cogliere e integrare tutte le opportunità offerte dai materiali e dalle tecnologie.

La mattina del 21 ottobre è stata dedicata al workshop: "La progettazione delle strutture in materiale composito".

Per tutta la durata dell'evento, un paglione è stato adibito ad area espositiva, in cui oltre 30 tra le più importanti software house CAE, sviluppatori hardware e di applicazioni complementari si sono messe a disposizione dei partecipanti per fornire informazioni sui rispettivi prodotti e darne dimostrazione.

"È difficile dire dove finiranno queste tecnologie - ha dichiarato il CEO di EnginSoft -. Ciascuna azienda per essere all'avanguardia deve migliorare i processi progettuali e i metodi tradizionali dell'ingegneria. Queste nuove frontiere impattano in maniera formidabile nella competitività d'impresa: non ci si deve limitare a utilizzare queste tecnologie come delle comodities, ma devono diventare parte del know how dell'azienda. Oggi si dice che queste tecnologie si integrano nel processo progettuale; in futuro queste tecnologie diventeranno il processo progettuale".

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