Appuntamento al 2028 - I dati del Csc

Oggi il Centro studi Confindustria ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del PIL.

15 set 2016

Laura Aldorisio

Oggi il Centro studi Confindustria ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del PIL.

Secondo il team di Paolazzi, si prevede nel 2017 un +0,5% che «va conquistato» prorogando «l'appuntamento con i livelli lasciati nel 2007» al 2028.

Il paragone con i principali stati europei interroga. Tra il 2000 e il 2015 la Spagna è cresciuta del +23%, Francia del +18,5% e Germania del +18,2%. L'Italia? Ha in cassato un -0,5%.

«Non riusciamo a schiodarci dalla malattia della bassa crescita di cui soffriamo dall'inizio degli anni 2000» continua Luca Paolazzi, Direttore Centro studi Confindustria.

Detta un indirizzo l'intervento del Presidente Boccia a commento della nota del Csc: «Occorre un intervento di politica economica che metta al centro l'industria e che sia organico per allargare la torta e poi distribuirla ad esempio detassando il salario di produttività».

Il Csc invita il governo a concentrare «le poche risorse disponibili sulle voci che hanno maggiore efficacia nel rilanciare la crescita: investimenti, scambio salario-produttività, patrimonializzazione delle imprese».

Industria varia, Economia, CsC