Brambati/Il foodlab e il volano 4.0

Maurizio Girardelli è il direttore tecnico di Brambati Spa. Anche questa realtà imprenditoriale ha reso nuova la sua impostazione non semplicemente produttiva ma soprattutto strategica.

03 lug 2018

Laura Aldorisio

Maurizio Girardelli è il direttore tecnico di Brambati Spa. Anche questa realtà imprenditoriale ha reso nuova la sua impostazione non semplicemente produttiva ma soprattutto strategica.

Ha investito tre milioni di euro, di cui 800mila a fondo perduto, per la creazione del FoodLab. È uno spazio riservato ai clienti che possono testare la qualità ed eccellenza dei macchinari Brambati replicando la produzione in loco. Squadre di tecnici dei clienti prenotano i 350 metri quadrati e, a porte chiuse, testano il procedimento produttivo verificando il mantenimento dei parametri del prodotto finito che devono essere conformi ai loro standard. Una prova sul campo, immediata, e una fiducia che si salda.

L'azienda lavora a stretto contatto con l'università di Torino e quella di Pavia per valutare nuovi approcci al tema alimentare, specialmente sul caffè. «All'università chiediamo, ad esempio, un supporto scientifico e un espediente tecnologico su determinati passaggi di lavorazione del caffè: il chicco fa un primo crack quando tocca i 200gradi e un secondo crack a 215 gradi. Abbiamo bisogno di un segnale chiaro per rilevare quel determinato rumore e la differenza fra le due fasi perché quello è il momento più delicato della torrefazione. Il rischio è quello di bruciare il caffè e comprometterne il sapore».

Un settore, quello del caffè, che sta aprendo nuovi spiragli per testare la qualità del prodotto finito. Nascono i sommelier del caffè che in azienda, seguendo Godina, rettificano il lavoro dei macchinari conducendo la risoluzione dell'errore. «Ho visto crescere l'azienda e posso dire che il fatturato è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Ora siamo a 140 dipendenti per 36 milioni di euro di fatturato. Siamo oberati di lavoro e stiamo fornendo tutte le grosse ditte mondiali. Ci cercano perché l'impiantistica richiede molta esperienza. E poi noi italiani sappiamo cosa significhi mangiare bene». Il 75% della produzione di Brambati va all'estero. Il 4.0 si conferma per questa realtà un volano nelle vendite.

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