Cina: l'ottava destinazione dell'industria meccanica

Il rapporto tra l'Italia e il gigante asiatico sta cambiando. I dati dell'ufficio studi Anima

02 gen 2017

Cina. Economia di mercato? Concorrente o partner? Fornitori o terzisti? Il rapporto tra l'Italia e il gigante asiatico sta cambiando e i dati dell'Ufficio studi Anima offrono le prime indicazioni: l'impero cinese dal 2012 richiede in misura crescente la manifattura meccanica. E se durante il 2015 si è verificata una battuta d'arresto dell'export industriale, essa è stata in parte recuperata nel primo semestre 2016 con una crescita del +6,3%, pari a 403 milioni di euro.

La Cina è l'ottavo mercato export per l'industria meccanica italiana. Le valvole e i rubinetti rimangono il primo prodotto in cima alla lista dei desiderata cinesi, anche se rispetto al 2015 hanno perso circa 20 milioni di euro di ordini (-18%). Le pompe sono state vendute per un totale di 45 milioni di euro. Nel 2016 le turbine a gas hanno raggiunto i 44 milioni di euro, distanziando gli 8 milioni dell'anno precedente. La stessa cifra è stata battuta dalle macchine da costruzione, in crescita dal 2015 (+25%). In controtendenza, gli impianti termici perdono l'11,8%.
Tutti questi temi verranno trattati durante il focus export in programma per il prossimo 8 febbraio in sede Anima

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