Cina: l'ottava destinazione dell'industria meccanica

In occasione del Business Forum tutti i dati dell'Ufficio Studi Anima

21 feb 2017

Una piattaforma per consolidare le relazioni con le controparti cinesi e alimentare concretamente la collaborazione industriale e commerciale bilaterale. Si tratta del Business Forum Italia-Cina, il 21 e 22 febbraio a Pechino, a cui Anima partecipa con alcune aziende e il suo dipartimento internazionalizzazione.

I dati dell'Ufficio studi Anima delineano l'andamento dell'export dell'industria meccanica italiana dal 2011 a oggi verso la Cina: l'impero del Dragone ha richiesto in misura crescente dal 2012 la manifattura meccanica. Durante il 2015 si è verificata una battuta d'arresto dell'export industriale. Alla fine del terzo trimestre 2016 si è registrato un aumento di esportazioni pari a un +7%.

Crescono le turbine a gas, raddoppiando il loro valore da 30 a 69milioni di euro, le pompe da 65 a 68milioni di euro, gli impianti termici da 60 a 62milioni di euro, le macchine per il sollevamento e trasporto da 46 a 55milioni di euro. In decrescita le valvole da 141 a 119milioni di euro, pur mantenendo la prima posizione dell'export meccanico verso la Cina. Quasi azzerato il contributo export delle macchine per l'industria dolciaria che calano da 18milioni di euro mezzo milione.

La Cina rimane l'ottavo mercato export per l'industria meccanica italiana.

Export Meccanica Varia verso la Cina
Fonte: elaborazione Ufficio Studi ANIMA su dati ISTAT (Febbraio 2017)


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