Come sta la meccanica italiana?

Spunti interessanti sullo stato del nostro settore sono emersi dall'Assemblea tenutasi a Milano il 4 luglio scorso, occasione per fare il punto su punti di forza e debolezze dell'industria manifatturiera. Numerosi i soci presenti, qualificata la platea dei relatori, e non sono mancate le sorprese...

08 lug 2011

Spunti interessanti sullo stato del nostro settore sono emersi dall'Assemblea tenutasi a Milano il 4 luglio scorso, occasione per fare il punto su punti di forza e debolezze dell'industria manifatturiera. Numerosi i soci presenti, qualificata la platea dei relatori, e non sono mancate le sorprese...

A metter carne sul fuoco, in sala stampa, ancor prima dell'inizio dei lavori, ci ha pensato Marco Fortis, Vice presidente della Fondazione Edison. Ed è bastato un solo dato: negli ultimi dodici mesi, l'Italia ha importato pannelli fotovoltaici per 10 miliardi di euro, sette dei quali dalla Cina e due dalla Germania. Un salasso per la bilancia commerciale del settore manifatturiero che avrebbe potuto chiudere con un attivo di 50 miliardi di euro, invece dei 40 finiti sulle statistiche ufficiali. Un dato citato più volte sul palco dai relatori nel corso dell'Assemblea, a dimostrazione della tesi che il sostegno alle rinnovabili non può passare solo attraverso gli incentivi al fotovoltaico, soprattutto se si vuole coniugare il tema della sostenibilità ambientale con quello altrettanto importante della sostenibilità economica delle imprese italiane.

Sandro Bonomi, Presidente di ANIMALa relazione del Presidente. Tesi sostenuta anche dal presidente di ANIMA, Sandro Bonomi, che nella relazione all'Assemblea ha parlato delle rinnovabili termiche come fonti capaci di fornire energia agli impianti di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda con costi di gestione nettamente inferiori (-20% e oltre), che possono valorizzare il patrimonio immobiliare che li ospita. Un potenziale documentato anche dalle recenti proposte di Confindustria per il "Piano Straordinario di efficienza energetica" e nel "Piano di azione Nazionale delle rinnovabili" (PAN). Se il Decreto Rinnovabili è per Bonomi "un atto dovuto e necessario al nostro paese per sviluppare finalmente una politica seria e concreta sull'uso delle rinnovabili ed è una decisione indispensabile", "La decisione di adottare il solo DM con gli incentivi per il fotovoltaico, in anticipo rispetto agli altri, rischia di aver ipotecato su questa tecnologia gran parte del potenziale di incentivazione che può realisticamente pesare sulle bollette degli italiani". Una grave discriminazione, a danno di altre fonti rinnovabili come quelle termiche che, ha ricordato il Presidente "hanno il costo più basso, maggiori ricadute positive per l'industria italiana e che rappresentano il contributo più importante (44%) all'obiettivo europeo".

Videomessaggio della Marcegaglia. All'Assemblea è intervenuta in video anche la Presidente di Confindustria Emma Mecegaglia, che ha garantito l'impegno di Confindustria nel portare avanti le istanze della Federazione nell'ambito del piano governativo per l'efficienza energetica. Efficienza energetica che per il numero uno degli industriali (nonché illustre socio di ANIMA, come ha ricordato Bonomi) può diventare un importante driver di sviluppo non solo per ottenere risparmi, ma anche per creare innovazione tecnologica e crescita economica".

Marco Fortis, Vice presidente della Fondazione EdisonSfatiamo alcuni miti. L'intervento di Marco Fortis era invece teso a scardinare alcuni luoghi comuni sulla competitività dell'industria italiana e il rischio di default del nostro paese, che non trova riscontri nello stato reale dell'economia, almeno se si leggono i numeri da più punti di vista e non ci si limita a guardare solamente il PIL e il suo rapporto con il deficit pubblico. Se è vero infatti che il nostro debito pubblico è alto, le famiglie sono viceversa poco indebitate e la crisi ha inciso sul loro patrimonio meno che in altri paesi considerati più virtuosi. E se il nostro PIL sembra crescere poco rispetto a quello tedesco o alla media europea è perché ci è preclusa la leva della spesa pubblica, che presto non sarà più nelle disponibilità di nessun Governo europeo. "Siamo i primi al mondo nel Sacrificio Interno Lordo", ha detto riferendosi alla necessità di accumulare avanzi primari per ripianare il debito. In merito all'andamento dell'export manifatturiero, quello italiano è oggi più lento per una questione di mix merceologico (i settori in cui siamo forti hanno bisogno di tempo per ripartire), ma si allineerà presto con quello tedesco. Non che non vi siano problemi. dal peso eccessivo del debito pubblico, all'evasione fiscale; dal deficit energetico ai ritardi infrastrutturali e all'eccessiva burocrazia. Vizi e difetti che, per altro, ci trasciniamo da tempo.

On. Stefano Saglia, Sottosegretario Ministero dei TrasportiOn. Stefano Saglia, Sottosegretario Ministero dei TrasportiE il conto energia per le rinnovabili termiche? Verso la fine dell'Assemblea è giunto in sala l'On. Stefano Saglia, Sottosegretario del Ministero allo Sviluppo Economico. Ospite molto atteso, anche perché la platea si attendeva qualche indicazione sull'orientamento del Governo in tema di energie rinnovabili e, in particolare, sul conto energia per le rinnovabili termiche, in corso di definizione. Dopo aver ricordato che non esistono incentivi neutri e che occorre trovare un giusto equilibrio tra questi e le tariffe a carico dei consumatori, Saglia ha dichiarato che il conto energia sulle rinnovabili termiche sarà pronto nelle prossime settimane, sottolineando le ricadute attese per l'industria italiana di settore. "Non abbiamo bisogno di più energia, ma di più energia termica", ha affermato ricordando che al di là del fabbisogno energetico del paese conta anche un corretto mix di approvvigionamento.

Aspettando Expo 2015. L'Assemblea è stata chiusa da Diana Bracco, Presidente del Progetto speciale Expo2015 di Confindustria: "Ricordo che la Germania, pur tagliando tutte le voci della spesa pubblica, non ha toccato, ma anzi ha aumentato, le risorse investite in ricerca, scuola e università. Per la ricerca, come Confindustria, abbiamo chiesto di adottare un programma operativo di medio-lungo termine, con obiettivi chiari, strumenti efficaci e flessibili, tempi rapidi e risorse finanziarie adeguate e certe nel tempo." Diana Bracco ha quindi illustrato il progetto di Expo 2015 mettendo in luce le ricadute positive per il sistema economico: 69 miliardi di euro - secondo uno studio della Bocconi - tra il 2011 e il 2020, 60mila nuovi occupati ogni anno e un gettito fiscale pari a 11,5 miliardi di euro. Gli investimenti complessivi sono invece stimati in 11,8 miliardi, di cui 1,7 circa nel solo sito espositivo di Milano Rho.

Gli impenditori si confrontano. Nel corso dell'Assemblea si è tenuta anche una tavola rotonda con imprenditori e operatori del settore moderata da Enrico Castelli di RAI1 alla quale hanno partecipato Paola Ferroli, Direttore Marketing Ferroli, Giuseppe Zampini, Amministratore delegato Ansaldo Energia, Corrado Giacomini, Amministratore delegato Giacomini Spa, Massimo Falcioni, Direttore Centrale Euler Hermes.

APPROFONDIMENTI: Dati economici - Intervento Prof. Fortis - Nasce ANIMA Sistemi Formativi - Galleria immagini - Intervento Euler Hermes Siac

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