Contabilizzazione dell'energia termica

Più di un milione di appartamenti da adeguare a norma

21 nov 2017

Sul tema della contabilizzazione del calore riportiamo il commento di Antonello Guzzetti.

"L'Europa non può permettersi di sprecare energia. La realizzazione di un'Europa efficiente sotto il profilo energetico è un obiettivo dell'UE da lungo tempo, ripetutamente sostenuto dai suoi capi di Stato e di governo." Così si leggeva nel testo ufficiale della comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo a Bruxelles nel 2013.

Anche l'Italia si è, quindi, mossa in tal senso, con la UNI 10200 che stabiliva i dettami per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell'energia termica.

Sono poi arrivati il D.P.R. 59 ed il decreto legislativo n. 141/2016 ad imporre la data del 31 dicembre 2016 prima, e del 30 giugno 2017 poi, come termine ultimo per l'installazione dei dispositivi di contabilizzazione del calore negli edifici serviti da impianto termico centralizzato.

Fino al 30 giugno 2017 il tema della contabilizzazione nei condomini ha tenuto banco creando accesi dibattiti sullo stato dei lavori in Italia.

Oggi, a oltre 4 mesi dalla scadenza, il dibattito sembra essersi definitivamente spento.

E' però necessario fare il punto della situazione e avvertire del fatto che – secondo analisi interne, confermate dai dati ISTAT – ci siano ancora più di un milione di appartamenti da adeguare a norma, per un totale di circa 6 milioni di contabilizzatori da installare.

Sono molte le ipotesi legate a numeri tanto elevati, in parte attribuibili alle deroghe agli obblighi di legge legate alle relazioni di non convenienza economica della contabilizzazione da parte di progettisti e società specializzate.

Molti hanno parlato dell'anno 2017 come di un anno di "crisi del settore della contabilizzazione" in Italia, ma in realtà il settore nei primi mesi del 2017 si è comportato esattamente come ha fatto nel corso degli anni passati.

L'anomalia è che il mercato non sia ripartito come previsto a giugno, mese in cui ancora molti utenti avrebbero potuto correre ai ripari per non incorrere nelle sanzioni del Decreto Milleproroghe.

E' normale pensare, quindi, che il mercato inizierà a ripartire a seguito delle prime sanzioni pecuniarie in caso di controllo da parte dei pubblici funzionari preposti.

Per tale ragione, arrivati a questo punto, l'unico consiglio che si può offrire è quello di pianificare i lavori per il 2018 sin da adesso, perché, in caso di mancata delibera da parte dell'assemblea di condominio, saranno i singoli proprietari degli immobili a dover pagare le possibili multe.

Energia, Edilizia, Industria, Qundis