Cresce il rischio d'insolvenza

Le previsioni Euler Hermes su crescita economica, rischio paese e insolvenze aziendali mostrano un rallentamento delle economie emergenti e una stagnazione di quelle mature. In Italia, PIL piatto e aumento del 15% delle insolvenze caratterizzeranno il 2012.

11 gen 2012

Redazione economia

Le previsioni Euler Hermes su crescita economica, rischio paese e insolvenze aziendali mostrano un rallentamento delle economie emergenti e una stagnazione di quelle mature. In Italia, PIL piatto e aumento del 15% delle insolvenze caratterizzeranno il 2012.

Secondo l'assicuratore crediti del gruppo Allianz, la crescita economica a livello mondiale dovrebbe attestarsi al +3% nel 2011 per scendere al +2,7% quest'anno, con un primo semestre debole e una seconda parte dell'anno in ripresa, ovviamente con velocità diverse da regione a regione. In particolare, sembrano entrare in affanno i paesi emergenti, mentre continuano a sprofondare i paesi "sommersi". La crescita della zona euro dovrebbe attestarsi nel 2012 sullo 0,3%, gli USA potrebbero andare leggermente meglio (+1,8%), mentre la progressione dei principali paesi emergenti dovrebbe subire un rallentamento: +8,1% in Cina (+9,2% nel 2011), +7,5% in India e +3% inl Brasile. La crescita in Russia dovrebbe scendere solo leggermente nel 2012 (+3,7%), sostenuta in parte dalle misure di rilancio che dovrebbero accompagnare le elezioni di marzo, prima di riprendere quota (+4%) nel 2013.

In Europa, la crisi del debito sovrano e i deficit pubblici hanno seriamente minato l'economia reale nel corso dell'anno appena trascorso. La mancanza di visibilità ed il limitato finanziamento delle spese di investimento delle imprese e delle famiglie indeboliranno le prospettive di crescita nei paesi della zona euro in diversa misura, spiegano gli analisti Euler Hermes: si va dalla Germania, che resta comunque a galla (+0,8% nel 2012 rispetto a +3% nel 2011), a paesi più o meno in fase recessiva: Grecia (-2,7% nel 2012 rispetto a -5,5% nel 2011), Portogallo (-1,9% nel 2012 rispetto a -1,4% nel 2011) e Italia (-0,2% nel 2012 rispetto a +0,5% nel 2011). Per quanto riguarda la Francia, la crescita del PIL passerà dall' 1,6% nel 2011 allo 0,4% nel 2012. Anche l'inflazione e la disoccupazione giocheranno un ruolo importante nell'equilibrio della zona euro del 2012. Si prevede un rallentamento dell'inflazione (+2,2% nel 2012 rispetto a +2,7% nel 2011), dovuto alla diminuzione della domanda e alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Al contrario, la disoccupazione resterà elevata, soprattutto nei paesi del sud Europa.

La bilancia dei rischi paese resta ancora negativa: alla fine del 2011, circa il 60% dei paesi analizzati da Euler Hermes (oltre 240 fra paesi e territori) ha riportato un rischio da significativo ad elevato e la tendenza è verso un aumento del rischio.

insolvenzeinsolvenzeUn altro indicatore negativo è quello delle insolvenze aziendali, stimate in crescita quest'anno soprattutto in Europa (+12%), con una punta più alta in Italia (+15%), a formte di una media globale intorno al +3%. Venticinque paesi, sui trentatre esaminati, dovrebbero andare in rosso nel corso dell'anno, con in testa i paesi europei soprattutto del Mediterraneo (+19%), che hanno subito l'impatto maggiore dalla crisi attuale. L'andamento delle insolvenze continuerà a scendere nelle Americhe e in Asia-Pacifico, ma con un chiaro cambiamento di velocità, pari rispettivamente a -7% e -1% nel 2012 (rispetto a -12% e -5% nel 2011). La ragione di ciò sta nel forte indebolimento delle previsioni di crescita. "La marcata diminuzione dell'attività a livello mondiale, accompagnata dall'inasprimento della politica monetaria e finanziaria, si tradurrà nel 2012 in una ripresa delle insolvenze - afferma il Presidente del Directoire di Euler Hermes Wilfried Verstraete -. Questa situazione sarà ancora più marcata in Europa dove una domanda depressa, la diminuzione degli sbocchi all'esportazione e le difficoltà di finanziamento incontrate dalle imprese contribuiscono egualmente ad una difficile convalescenza e richiedono una particolare vigilanza sulla gestione dei crediti commerciali".

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