Debiti PA: 20 miliardi - il grido di Federcostruzioni

Federcostruzioni: necessario sbloccare i pagamenti delle PA, il rispetto della forma e l'eccesso di rigore stanno facendo saltare le imprese

02 apr 2013

Il Consiglio Direttivo di Federcostruzioni, in cui si riconosce l'intera filiera produttiva e dei servizi del settore, che si è riunito a Roma, ha ribadito l'urgenza di uno sblocco dei debiti della PA come primo passo per dare liquidità a un'industria ormai allo stremo.

"Non vorremmo che dietro alle continue richieste di chiarimenti a cui abbiamo assistito in questi giorni si celasse la volontà di sacrificare le esigenze delle imprese a un rigore meramente formale. "Cosi il Presidente di Federcostruzioni, Paolo Buzzetti (foto), che ha aggiunto: " Non possiamo essere più realisti del re, ovvero perseguire a tutti i costi l'obiettivo del 3% del rapporto deficit/Pil, senza preoccuparci del destino centinaia di migliaia di imprese, che hanno il diritto di essere pagate per i lavori svolti."

Il Consiglio Direttivo ha, quindi, approvato all'unanimità la richiesta al Governo di "rendere immediatamente operativo il decreto relativo al pagamento dei debiti commerciali, che per le imprese della filiera delle costruzioni ammontano ormai a 20 miliardi." Secondo Buzzetti, "il caso Spagna dimostra che saldare le imprese è possibile anche con l'assenso delle autorità europee. Ci vuole però una volontà politica precisa", aggiunge il presidente di Federcostruzioni, secondo il quale, "è, inoltre essenziale che le risorse disponibili siano utilizzate esclusivamente per restituire liquidità alle imprese e non siano trasformate in un nuovo strumento a sostegno del sistema creditizio". Una posizione, del resto, che trova ampio consenso anche tra le forze politiche e parlamentari.

E' priorità assoluta sbloccare gli 11 miliardi che sono nelle casse dei Comuni e delle Province, secondo Federcostruzioni, per spese in conto capitale non utilizzabili a causa del Patto di stabilità: risorse che immesse nel mercato si possono trasformare immediatamente in nuove attività economiche e in nuovi posti di lavoro.

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