Dogane e internazionalizzazione: favorire la competitività delle imprese

Le novità del terzo seminario sul tema dogane

28 gen 2015

AEO, Sportello Unico Doganale, lotta al commercio illegale: questi i focus del seminario tecnico del 10 dicembre "Dogane e internazionalizzazione", organizzato da Confindustria, Federazione Anima, Agenzia delle Dogane e Easyfrontier.

Apre l'incontro Marco Cutaia, che traccia un quadro dei primi 6 anni di vita della certificazione doganale AEO: un bilancio senz'altro positivo, che vede l'AEO come strumento di supporto alla aziende per accrescere la loro competitività nell'attività di internazionalizzazione.

Altro tassello del percorso è stato lo Sportello Unico Doganale, introdotto nel 2010, che attraverso l'interconnessione dei dati e dei certificati di tutte le pratiche doganali velocizza i traffici consentendo di effettuare eventuali controlli a monte agevolando la gestione dei rischi.

I benefici alle aziende si sono accresciuti nel tempo: inizialmente, a parte la riduzione dei controlli doganali, non si ravvisavano vantaggi concreti. Ad oggi invece si possono riscontrare una serie di agevolazioni : minori controlli allo sdoganamento, minori controlli a posteriori, notifica preventiva che consente di evitare una produzione eccessiva di dati, priorità allo sdoganamento, scelta del luogo dei controlli, velocizzazione della pratica che consente di avere una visione globale della pratica doganale, che a sua volta permette di focalizzare i punti di forza e di debolezza.

Per gli operatori affidabili sono previste ulteriori agevolazioni come la partnership con l'Agenzia delle Dogane.
Nel corso di questi 6 anni l'Agenzia delle Dogane ha svolto un'indagine di customer satisfaction, che ha dato voti positivi per quanto concerne la chiarezza della modulistica e anche per l'affidabilità degli operatori. Fin dall'inizio l'uniformazione delle procedure interne – seppur adattabile ai singoli casi - è stata considerata un notevole passo avanti. I risultati principali scaturiti dall'indagine sono stati:

- Valorizzazione: gratuità del procedimento, competenza e professionalità degli operatori, tempi brevi (da 3 a 5 giorni) per accedere alla procedura di certificazione AEO. Per la dogana avere una finestra sulle aziende è un fatto eccezionale, dopo anni di burocrazia. E' importante vedere un sistema aziendale che lavora ed esporta e permette di risparmiare risorse che possono essere meglio dirottate su chi presenta invece elementi di rischio.

- Opportunità per gli operatori di acquisire piena consapevolezza integrando gli aspetti doganali nei processi aziendali

- Facilitare l'internazionalizzazione delle aziende che nell'agevolazione doganale si trovano ad affrontare una barriera in meno nella loro attività.

Cutaia osserva infine che a livello comunitario esiste uno squilibrio fra i Paesi membri che hanno aderito al programma di certificazione AEO: l'Italia non è fra i primi Paesi anche se si registra un buon risultato, specie presso le aziende molto grandi. Vi sono poi differenze nei comportamenti delle singole Regioni: la Lombardia è tra le più virtuose, con 225 istanze avanzate e 200 certificati rilasciati nel 2013.

Prosegue Maurizio Mosca sfatando alcuni miti, come quello che l'essere AEO dia modo di eludere le verifiche fiscali. E' vero piuttosto che con l'AEO si va modificando il ruolo di Dogana, intesa non come ente preposto a un mero controllo fiscale. Un partenariato dogana-impresa può invece divenire un aspetto fondamentale per lo sviluppo del commercio, essendo valido in tutta la comunità e riconosciuto anche in altri Paesi extra UE.
Infatti la facilitazione del commercio legale e la lotta alle frodi richiedono procedure doganali semplici, rapide ed uniformi nel territorio UE e avere operatori affidabili come gli AEO permette di meglio agire in tal senso.

Nell'ottobre 2013 è stato pubblicato il Regolamento che istituisce il Codice doganale dell'Unione Europea, che ha sostituito sia il Codice doganale comunitario del 1992 sia il Nuovo codice doganale del 2008, destinato a sostituire il primo ma praticamente mai entrato in vigore. La piena operatività del Codice è però rimandata al 1 giugno 2016. In particolare la certificazione doganale AEO, fulcro di questo nuovo codice doganale ne risulta rafforzata.

L'AEO potrà infatti godere di tutta una serie di agevolazioni che andranno ad aggiungersi a quelle che già gli vengono riconosciute, quali l'inserimento in white list, riduzione dei tempi di svincolo merci, riduzione delle verifiche e controlli fisici, riduzione dei controlli a posteriori, esonero dalla cauzione per deposito IVA, accessi unificati per i controlli (AEO +domiciliate), avvisi e condivisione dei piani di controllo per il monitoraggio e il riesame dello status AEO, rimodulazione dei profili di rischio per gli AEOC/F che hanno confermato la corretta condotta in ambito doganale, anche sotto il profilo della assenza di rilievi all'esito dei controlli doganali subiti.
Beneficerà inoltre di un trattamento più favorevole rispetto ad altri operatori economici per quanto riguarda i controlli doganali a seconda del tipo di autorizzazione concessa tra cui un numero inferiore di controlli documentali e fisici. (art 38, p6 CDU).

Tale rimodulazione permette l'aumento dei benefici mediante l'applicazione nel sistema di controllo di ulteriore premio ai soli AEO con elevata compliance, come il self assessment, una vera bomba per le aziende che potranno effettuare da sole le certificazioni.
Un'estensione dei benefici AEO è rappresentata inoltre del mutuo riconoscimento dei programmi certificativi già attivi in Giappone e negli Stati Uniti ed in fase di attuazione in Cina e Canada.

Fulvio Liberatore presenta invece un ampio quadro sugli organismi internazionali di riferimento scientifico quali l'INCU (International Network of Customs Universities) - di cui ANIMA fa parte - e il WCO (World Customs Organization). Quest'ultimo avrà sempre più come tema portante della sua attività la lotta al commercio illegale, lotta che sarà tanto più efficace se mirata. Si coglie dunque l'importanza sociale ed economica della certificazione AEO, che permetterà agli operatori meritevoli di essere inseriti in una white list, consentendo alle autorità doganali controlli efficaci e rigorosi.
Nel corso del tempo la procedura si è andata affinando sempre a vantaggio delle aziende ed è riconosciuta a livello comunitario e anche in molti Paesi extra UE.
Liberatore riprende poi il tema del futuro della certificazione AEO nel nuovo codice doganale dell'Unione. Ai benefici già consolidati di cui godono le aziende certificate si aggiungeranno innumerevoli vantaggi dovuti alle maggiori semplificazioni nei controlli e nelle autorizzazioni fino al self-assessment, pratica che consentirà agli operatori AEO più meritevoli l'autovalutazione dei dazi doganali e l'espletamento in autonomia delle pratiche.

A conclusione della giornata è stato presentato il case history aziendale della azienda Rubinetterie Bresciane Bonomi SpA che con la propria testimonianza ha confermato quanto adottare la procedura di domiciliazione prima e divenire Operatore Economico Autorizzato poi sia stata una svolta epocale in termini di efficienza e consapevolezza per la sua Azienda.

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