Firmato il DL, 3.2 miliardi pronti

Da oggi possono partire i rimborsi. Ieri in gazzetta ufficiale il decreto che sblocca 40 miliardi di debiti contratti dalle Pa nei confronti delle imprese.

09 apr 2013

NEWS - Da oggi possono partire i rimborsi. Ieri in gazzetta ufficiale il decreto che sblocca i (primi) 40 miliardi di debiti contratti dalle Pa nei confronti delle imprese.

2,3 miliardi la cifra immediatamente disponibile per essere versata alle imprese dagli enti locali. In seguito altri due scaglioni segneranno i rimborsi fino a settembre; entro il 15 settembre, invece, dovrà essere compiuto il censimento completo dei debiti scaduti, per poi conoscere entro ottobre le modalità dei rimborsi per il 2014.

Interessante la notizia che prevede, per il 2014, la possibilità di far scattare il meccanismo di compensazione che permetterebbe di dedurre i debiti dalle tasse: in questo modo la procedura avverrebbe in maniera sicuramente più snella e meno burocratica.

Questi, in sintesi, i passi previsti dal Decreto Legge 08/04/2013 recante "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pa, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali", firmato ieri da Napolitano.

Una boccata d'ossigeno l'entrata in vigore del decreto dopo le modifiche delle ultime settimane, «anche se 40 miliardi di rimborsi – ha detto il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani in occasione dell'apertura di Made in steel lo scorso 3 marzo – rappresentano ancora una piccola parte del totale».

I dati del Welfare diffusi ieri segnalavano un milione di licenziamenti nel 2012, aumentati del 14% rispetto all'anno precedente; licenziamenti che, almeno in parte, è lecito pensare si sarebbero potuti arginare con un provvedimento più celere nei rimborsi alle imprese: alla luce di questo dato trovano spazio le parole di Squinzi che anche nei giorni scorsi ha ricordato come «nel nostro Paese il problema del lavoro sia centrale, la disoccupazione è arrivata al 12%, quella giovanile al 40%».

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