I rubinetti sono "liquidi"

Indagine statistica sulla salute economico-finanziaria dal 2009 al 2014

16 mar 2016

l.a.

Finalmente una fotografia del settore delle valvole e dei rubinetti italiani: circa 600 aziende italiane i cui ritratti sono stati collezionati in un libro bianco del settore. La collaborazione di alcuni docenti di grandi atenei come Università Cattolica, SDA Bocconi, Università di Ferrara, Università di Strasburgo e Politecnico di Milano assieme all'Ufficio studi Anima e Atradius ha permesso di individuare l'andamento nel periodo 2009-2014 di redditività e gestione delle imprese del settore, dinamica degli investimenti, indebitamento e liquidità delle imprese e patrimonializzazione e solidità finanziaria.

La liquidità del comparto conferma la robustezza delle aziende italiane che producono valvole e rubinetti. Il settore mostra una marginalità sulle vendite con un lieve ma costante trend di crescita soprattutto per le imprese più grandi, sopra i 10 milioni di euro di fatturato. Un miglioramento della gestione del capitale circolante è evidenziato dalla riduzione della durata del ciclo commerciale. Mentre gli investimenti sembrano ancora non decollare. Perché? Probabilmente il rallentamento della voce export evidenzia come il settore sia messo alla prova dai ridimensionamenti delle opportunità estere. Soprattutto rispetto a mercati che fino a ieri sembravano crescere, come Cina, India e Russia, e che oggi non lasciano più ben sperare. Il programma per il prossimo futuro è quindi trovare nuovi mercati.

Il Presidente di Avr, l'associazione di riferimento, Ugo Pettinaroli conferma: «il nostro settore è solido, sappiamo che il nostro ciclo produttivo è assai lungo. Speriamo che la nuova legge europea ci aiuti ad accorciare i termini di pagamento. Ci conforta vedere che nonostante questa crisi lunghissima siamo aziende sane».

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