Il carrello 4.0 al 250%

Fare industria 4.0 significa cambiare dinamiche all'interno della fabbrica.

18 lug 2017

Laura Aldorisio

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 710

Il carrello è una parte del processo produttivo», sottolinea con chiarezza Davide Santi, responsabile after sales Toyota Material Handling Italia. «É un'applicazione che incrementa il valore. Costituisce l'opportunità di introdurre funzionalità intelligenti che assistono l'uomo».

Il ministero dello Sviluppo economico e l'Agenzia delle entrate da qualche settimana hanno pubblicato la Circolare n.4/E per chiarire l'elenco delle tecnologie che beneficiano della misura dell'iperammortamento secondo il Piano nazionale dell'Industria 4.0. I carrelli industriali sono compresi. «È da tempo che ci occupiamo non solo del mezzo ma dell'analisi del processo che si vuole attuare all'interno dell'azienda», conferma Francesco Benazzi, responsabile supporto tecnico Toyota Material Handling Italia. «Andiamo alla fonte cercandodi capire quali siano i requisiti specifici, come ridurre i costi, aumentare la logistica e la sicurezza in azienda. Nella valutazione dell'obiettivo si capiscono quali sensori e quali dati è utile acquisire. L'aspetto tecnologico è al servizio dell'obiettivo che ci si pone».

Analizzando alcune case history quel che emerge è che le aziende hanno bisogno di ripulire le dinamiche aziendali da inefficienze perché solo un processo snello è pronto a introdurre intelligenza e macchine 4.0.

Perché avere un carrello industriale 4.0?
«Possiamo acquisire delle informazioni essenziali per una maggiore efficienza, produttività e sicurezza», dice Loreno Leri, responsabile Marketing di Om Carrelli Elevatori.
«Dai dati si può risalire all'utilizzo della macchina e a chi l'ha utilizzata. Abbiamo una piattaforma web che registra il funzionamento del carrello, evidenziando eventuali danni e permettendo una prevenzione efficace. È un controllo non sull'operatore bensì sul prodotto, un'opportunità di migliorare il lavoro svolto e la sicurezza. Favorisce anche il controllo dei costi».

Come un carrello può essere considerato 4.0?
«Grazie a dispostivi sviluppati dalle stesse aziende produttrici. Si tratta di software e applicazioni. Abbiamo integrato nelle nostre aziende professionisti con competenze informatiche», continua Leri di Om Carrelli Elevatori. Le aziende del settore si stanno già organizzando. «Abbiamo già sviluppato dipartimenti che studiano soluzioni adeguate a ogni esigenza», conferma Claudio Bortolotti, sales manager Toyota Material Handling Italia. «Il dipartimento Academy lavora sull'aspetto umano, consulenziale del processo, l'area logistics solution studia le applicazioni di automazione e logistica e un altro reparto, che chiamiamo prodotti di service, le soluzioni legate alla sicurezza delle macchine e dell'uomo. Ci troviamo pronti. Il 4.0 è un insieme dei tre componenti».


È 4.0 se:
L'associazione dei costruttori di sistemi sollevamento, elevazione e movimentazione, Aisem, ha pubblicato la linea guida sul carrello industriale 4.0. L'iperammortamento si applica ai carrelli automatici o semiautomatici, cosiddetti Agv, automated guided veichle cioè senza operatore, ma anche ai carrelli con operatore. Quest'ultima tipologia, se equipaggiata con determinati sistemi, è da considerare 4.0 e quindi iperammortizzabile.
Secondo la Circolare n.4/E, i requisiti obbligatori che il bene strumentale deve possedere sono i seguenti:
1. Controllo per mezzo di CNC, Computer Numerical Control, e/o PLC, Programmable Logic Controller.
Come farlo? I carrelli 4.0 sono dotati di controlli elettronici a microprocessore e sistemi di trasmissione tipicamente di tipo CAN-Bus o Controller Area
Network.
2. Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program. Come farlo? Il carrello 4.0 è tipicamente dotato di un terminale che riceve informazioni dal sistema gestionale del magazzino o dal Warehouse Management System dell'azienda utilizzatrice.
3. Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo.
Come farlo? L'integrazione con il sistema logistico della fabbrica nel carrello 4.0 si realizza con sistemi di tracciamento automatizzati quali ad es. i terminali dati di cui al punto precedente ed eventualmente lettori di codici a barre e/o lettori di tag RFID o Radio-frequency identification.
4. Interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive.
Come farlo? I moderni carrelli 4.0 sono dotati di interfacce operatore per il monitoraggio e/o il controllo della macchina stessa, interattive e personalizzabili a seconda delle esigenze dell'utilizzatore.
5. Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Come farlo? I carrelli industriali rispettano i requisiti di sicurezza imposti dalla Direttiva Macchine e dalle pertinenti norme costruttive di prodotto (Serie UNI EN ISO 3691 e ulteriori normative da esse richiamate).

Per poter beneficiare dell'agevolazione fiscale, i beni devono inoltre essere dotati di almeno due tra le seguenti caratteristiche:
A. Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto
B. Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo.
C. Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

La legge di bilancio prevede inoltre che possa essere iperammortizzabile l'installazione di singoli "Sistemi per l'assicurazione della qualità e della sostenibilità" e di singoli "Dispositivi per l'interazione uomo macchina e per il miglioramento dell'ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0".

L'installazione di sistemi/dispositivi quali quelli sopracitati su carrelli già in esercizio come attività di after-sale, può dunque essere soggetta ai benefici dell'iperammortamento. Nell'allegato B della legge di bilancio sono citati anche i beni immateriali che possono essere acquistati da utilizzatori per poter gestire e interagire con flotte di carrelli industriali in logica 4.0.
La domanda che corre nelle aziende è «qual è l'arco temporale della rivoluzione 4.0? Il ministero dello Sviluppo economico ha previsto 12 mesi di incentivi. Io mi auguro che sia solo l'inizio. Un percorso di questo genere richiede un periodo dai tre ai cinque anni», chiude Davide Santi, responsabile after sales Toyota Material Handling Italia. «Decifrare la normativa ha richiesto del tempo. Ne serve ancora per favorire la pianificazione del mercato e ottenere un ritorno importante».


I dispositivi 4.0
Un elenco, non esaustivo, delle tipologie di sistemi che, se montati sul carrello in maniera non singolare ma combinata, possono renderlo soggetto ai benefici dell'iperammortamento:

Sistemi di fleet management (registrazione di statistiche operative, gestione dati di manutenzione, protezione contro usi non autorizzati, registrazione di eventuali incidenti, ottimizzazione dei percorsi ecc.).

Sistemi di gestione dei flussi dei carichi movimentati con terminali a bordo macchina in grado ad esempio di ricevere e visualizzare ordini di trasportopercorso e registrare on-line i prelievi e i depositi effettuati sia tramite scansione di codici a barre che tramite sistemi di rilevamento automatico

Sistemi di ausilio alla navigazione nelle corsie strette

Sistemi di ausilio alla navigazione tramite geolocalizzazione

Sistemi intelligenti di rilevamento e prevenzione degli infortuni

Energia, Edilizia, Alimentare, Movimentazione e logistica, Sicurezza e ambiente, Industria varia, Industria, carrello 4.0