Il Catalogo degli Apparecchi: il Conto Termico 2.0 entra nel vivo

Snellite le procedure di accesso all'incentivo, si eliminano i tempi di approvazione da parte del Gse

04 mag 2017

Federico Musazzi e Giampiero Colli

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 708

È in vigore dal 31 maggio 2016, ma una delle più grandi novità del Conto Termico 2.0 si sta finalizzando. Si tratta del catalogo degli apparecchi che possono garantire una via d'accesso semplificata all'incentivo. Questo catalogo è infatti in fase di "lancio" e tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo ha avuto un'importante accelerazione con la pubblicazione sul sito istituzione del Gestore dei servizi energetici della cosiddetta "vetrina" degli apparecchi pre-qualificati.

Tale vetrina costituisce un passo decisivo verso la definizione del catalogo vero e proprio perché permette al Gse di iniziare a rendere pubbliche quelle soluzioni tecnologiche che, in breve tempo, otterranno il via libera all'idoneità da parte del soggetto istituzionale preposto a erogare i finanziamenti.

È stata sviluppata con un ruolo attivo delle associazioni di Anima, in particolare Assoclima e Assotermica, che si sono interfacciate con il Gse per raccogliere gli elenchi di apparecchi dai rispettivi associati. Un lavoro che conta numerose centinaia di prodotti, testimoniando la qualità della manifattura del nostro Paese e la dinamicità del nostro mercato.

Ma come sono fatti questi elenchi? Si tratta di una lista di apparecchi, macchine e sistemi finalizzati alla produzione di energia termica e all'incremento dell'efficienza energetica, principalmente di ambito domestico perché di potenza inferiore ai 35 kWt o di superficie lorda fino a 50 m2 per i collettori solari termici. Il catalogo, a regime, sarà articolato in sei sezioni, in base alla tipologia di apparecchio: caldaie a condensazione, pompe di calore elettriche o a gas, caldaie a biomassa, collettori solari termici, scaldacqua a pompa di calore, sistemi ibridi a pompa di calore. Con la sua implementazione definitiva, saranno quindi snellite le procedure di accesso diretto all'incentivo, eliminando i tempi di approvazione da parte del Gse e dando la garanzia all'acquirente di non vedere la propria domanda respinta in un secondo momento.

È bene comunque segnalare che tali elenchi avranno un valore esemplificativo e non esaustivo; è possibile, quindi, che anche altri dispositivi di mercato non inseriti nel catalogo siano rispondenti ai requisiti previsti, e quindi ammissibili al nuovo Conto Termico con la procedura standard.

Toccato questo non trascurabile aspetto di semplificazione delle procedure è utile porsi un'ulteriore domanda: perché sono così alte le aspettative di tutti gli operatori verso il nuovo Conto Termico? Per molte buone ragioni. Innanzitutto esso costituisce un'ottima leva per la riqualificazione energetica degli edifici, che ad oggi costituisce una grossa fetta del mercato dell'edilizia. Soprattutto, poi, il suo aggiornamento potenzia il meccanismo di sostegno che era già stato introdotto dal decreto 28/12/2012, ma che fino a ieri non aveva funzionato.

I beneficiari sono ancora le pubbliche amministrazioni, le imprese e i privati – che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui complessivi – ma il meccanismo, nel suo complesso, è rinnovato rispetto a quello introdotto dal decreto del 2012. Sono infatti stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica con particolare riferimento alle tecnologie impiantistiche presenti in Anima. Per citarne uno su tutti: gli apparecchi ibridi a pompa di calore e caldaia a condensazione.

Un'altra variazione riguarda anche la dimensione degli impianti ammissibili e un innalzamento del limite per la loro erogazione in un'unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), che dovrebbe accorciare notevolmente i tempi di ritorno dell'investimento per l'utente finale. Inoltre è prevista una significativa riduzione dei tempi di pagamento, che passano da 6 a 2 mesi.

Energia, Industria