Indagine Pwc: per le Pmi il 4.0 non è solo un bonus fiscale

Le imprese prevedono investimenti importanti nei prossimi 5 anni. Sfatiamo un pregiudizio: per le imprese italiane Industria 4.0 non è solo un vantaggio fiscale (super e iper ammortamento), ma un approccio a lungo termine per aumentare l'efficienza e ridurre i costi. Lo dice un'indagine realizzata da Pwc Italia su un panel di 400 aziende (per la maggior parte Pmi manifatturiere) presentato oggi a Milano nell'ultima tappa del Roadshow organizzato sul tema industry 4.0: il 55% delle aziende prevede di effettuare nei prossimi 5 anni investimenti importanti, per un valore dal 4 al 9% del proprio fatturato.

Investimenti che per la maggior parte delle aziende si concentrano nel cogliere opportunità nelle aree di pianificazione e schedulazione della produzione (24%), nello sviluppo del prodotto e industrializzazione (23%), e nel data e analytics (19%).

E c'è un'altra inversione di tendenza interessante nella presentazione di Gabriele Caragnano, partner di Pwc: dopo mesi di convegni e approfondimenti sul tema, oggi la comprensione del 4.0 è da considerarsi buona (38% degli intervistati) o addirittura ottima (14%). A inibire l'efficacia della strategia, semmai, sono le competenze presenti in azienda: il 55% degli intervistati ritiene di non averla. Per una mancanza sia, a livello generale, di competenze digitali e formazione, sia di una chiara visione digitale nella leadership del top management.

Proprio per ribadire la necessità di una sempre più stretta collaborazione fra università e Industria al convegno erano presenti rappresentanti del mondo accademico, come Marco Taisch, del Politecnico di Milano, e del mondo industriale, fra cui Alberto Caprari, Presidente di ANIMA e Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu.

(Nella foto in alto: Alberto Caprari, Marco Taisch e Andrea Cabrini prima del convegno "Industry 4.0" organizzato da Pwc)