L'area di stampa? È più grande della stampante

Additive manufacturing il caso di Lumi Industries.

07 nov 2017

Michele Strozzi

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 711.

Davide Marin, fondatore di Lumi Industries, individua nell'additive manufacturing un potenziale di crescita importante per le piccole e medie imprese grazie all'attuale facilità di accesso alla tecnologia sia in termini economici che di utilizzo.

«In particolar modo essa permette di passare in maniera decisamente più rapida ed economica dall'idea al prodotto. Tuttavia, non tutto può essere creato in manifattura additiva. Lo sviluppo di nuovi materiali e di tecnologie innovative in questo campo c'è, ma secondo noi è una lenta evoluzione. I vari player sembrano proporre tutti macchinari molto simili seguendo il filone d'interesse del momento, ma sono pochi quelli che cercano di andare oltre e sviluppare qualcosa di veramente innovativo».

«La nostra azienda si è focalizzata negli ultimi tempi su tecnologie innovative per quei settori dove c'è maggiore esigenza di poter mostrare modelli tridimensionali in maniera molto rapida, senza utilizzo di macchinari che richiedono training avanzato per poterli utilizzare, e di ridotti ingombri. In particolare a Formnext presenteremo il progetto New Lumifold, già brevettato, che si basa su un sistema meccanico innovativo che porterà la stampante a essere più piccola della sua stessa area di stampa.

La macchina diventerà estremamente compatta e versatile, con un design accattivante e minimalista che tradisce le nostre origini italiane».

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