La trasparenza delle istituzioni dell'UE per una nuova fiducia

Oggi la Commissione ha proposto un accordo interistituzionale tra Parlamento, Commissione e Consiglio.

29 set 2016

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Oggi la Commissione ha proposto un accordo interistituzionale tra Parlamento, Commissione e Consiglio.

L'accordo porrà in essere un sistema solido per garantire la trasparenza delle attività di lobbismo, sulla base dell'attuale registro per la trasparenza volontario del Parlamento e della Commissione. La Commissione propone che, per la prima volta, tutte e tre le istituzioni, compreso il Consiglio, siano soggette alle stesse norme minime. In base a tali proposte, gli incontri con i responsabili politici delle tre istituzioni sarebbero subordinati alla previa iscrizione nel registro per la trasparenza. Da quando la Commissione ha introdotto questa regola per le sue interazioni con i rappresentanti di interessi nel novembre 2014, le nuove iscrizioni nel registro già esistente sono state circa 4.000.


La proposta odierna chiarisce inoltre la portata delle attività e gli organismi interessati, rafforza il monitoraggio e l'applicazione efficace del codice di condotta del registro per i lobbisti e semplificherà e migliorerà la qualità dei dati grazie a una semplificazione dei requisiti e a un maggiore controllo della qualità. La Commissione propone di aumentare le risorse disponibili per conseguire tale obiettivo. Gli iscritti che non rispettano il codice di condotta potrebbero andare incontro a una sospensione temporanea delle loro interazioni con le istituzioni o alla cancellazione dal registro.


Un primo registro per la trasparenza, istituito dal Parlamento europeo e dalla Commissione nel 2011, è stato aggiornato attraverso un accordo interistituzionale concordato nel aprile 2014 e attualmente si applica soltanto alle due istituzioni. L'attuale registro facoltativo comprende oltre 9 800 entità vincolate dal codice di condotta. I soggetti che si sono iscritti vanno da consulenti in affari pubblici e studi legali, ad associazioni commerciali e professionali, ONG, organizzazioni religiose e organizzazioni accademiche.


Il primo vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: «Le istituzioni dell'UE devono collaborare per riguadagnare la fiducia dei cittadini. Occorre maggiore apertura su tutto ciò che facciamo. Proponiamo una regola semplice: nessuna riunione con i responsabili politici se prima non ci si è iscritti nel registro. Attraverso il registro, il pubblico potrà vedere chi svolge attività di lobbismo, chi rappresenta e quanto spende».
Le modifiche proposte al registro per la trasparenza confermano l'impegno della Commissione Juncker per una maggiore trasparenza, sancito negli orientamenti politici.


Nella sua agenda "Legiferare meglio", presentata nel maggio 2015, la Commissione si è assunta l'impegno di aprire ulteriormente il processo di elaborazione delle politiche al controllo e al contributo dei cittadini. Sono già stati istituiti nuovi meccanismi di feedback che consentono ai soggetti interessati di manifestare alla Commissione il loro punto di vista fin dall'inizio dell'elaborazione di un'iniziativa, sulla base di tabelle di marcia e valutazioni d'impatto iniziali, ma anche in seguito all'adozione di una proposta da parte della Commissione, in modo da contribuire al processo legislativo in seno al Parlamento e al Consiglio.

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