Materiali e acqua potabile: legislazione dal basso

Materiali a contatto con acqua potabile. Si è aperta la giornata tecnica organizzata dall'istituto TIFQ in collaborazione con ANIMA per fare luce su tutti gli aspetti normativi stilati con l'obiettivo di garantire al prodotto erogato il rispetto dei requisiti europei, e capirne la filosofia che li ha generati, improntata a una salvaguardia della salute degli utilizzatori.

03 lug 2013

c.f.

Materiali a contatto con acqua potabile. Si è aperta la giornata tecnica organizzata dall'istituto TIFQ in collaborazione con ANIMA per fare luce su tutti gli aspetti normativi stilati con l'obiettivo di garantire al prodotto erogato il rispetto dei requisiti europei, e capirne la filosofia che li ha generati, improntata a una salvaguardia della salute degli utilizzatori.

«È necessario – ha spiegato il coordinatore del convegno Giovanni Borroni –allineare il trattamento di questa materia a tutta la politica europea dedicata alla tutela dei beni di consumo».

Al dibattito sono intervenuti relatori a rappresentanza delle istituzioni, del mondo delle associazioni di categoria, e delle aziende.

A illustrare i possibili scenari della normativa italiana nel prossimo futuro riguardo ai materiali destinati al contatto con acqua destinata al consumo umano, ha parlato Rossella Colagrossi del Ministero della Salute, spiegando i passi da compiere nei confronti del decreto regolamentare 174 6 aprile 2004, che vede ormai necessario l'aggiornamento delle sue liste positive relative alle diverse tipologie di materiali.

Allo stesso tempo in Europa si è dato vita al 4MS (4 Member States): quattro Stati Membri (Germania, Francia, Regno Unito e Olanda) hanno formalizzato nel 2011 un'iniziativa spontanea formalizzata nel 2011, che interessa una vasta gamma di prodotti quali pompe, valvolame, rubinetteria, scalda-acqua che entrano a contatto con acqua, volta a far convergere in un unico schema le legislazioni dei propri Paesi.

Ne ha illustrato le caratteristiche Alessandro Maggioni (area tecnica ANIMA). Il 4ms è nato dal lavoro di Paesi già impegnati nel progetto europeo EAS, che, dopo il fallimento del tentativo, hanno voluto perseguire a livello "locale" un'unica legislazione in materia di acqua potabile.

Obiettivo, definire un "common approach": definire, cioè, insieme, quali siano i criteri di accettazione degli elementi costituenti i materiali a contatto, le procedure di prova dei materiali, l'utilizzo delle stesse procedure di prova, e l'accreditamento di un numero adeguato di organismi di certificazione e laboratori di prova.

Progetto che si inserisce in un quadro legislativo non uniforme in tutta Europa. Da un lato la direttiva "acqua potabile" 98/83 CE, dall'altro il regolamento CPR 305 2011 UE che ha sostituito la vecchia "prodotti da costruzione"nella legiferazione dei requisiti dei prodotti incorporati in maniera permanente all'interno di edifici e opere civili, e che è appena entrata in vigore il 1 luglio scorso.

Nel caso dei materiali metallici, fra i 4ms, è referente è la Germania: si tratta della categoria che ad oggi può dirsi in stato più alto di lavorazione avendo già prodotto un a serie di documenti. Fra le scelte più significative un approccio distinto tra materiali e prodotti: si sta infatti procedendo alla definizione di uno schema volto a creare una lista positiva di materiali che saranno approvati.

Nel contesto normativo italiano si inserisce il nuovo DM 25/2012, entrato in vigore nel febbraio dello scorso anno e che ha abrogato il precedente DM 443/90. Il Decreto disciplina tutti i sistemi di trattamento con lo scopo di indicarne le caratteristiche e i limiti prestazionali all'utente finale. Ha approfondito il tema Luca Lucentini, Istituto Superiore di Sanità, spiegandone gli aspetti applicativi.

Fra i relatori del pomeriggio Gian Paolo Bruno, Associato AQUA ITALIA, impegnato nel confronto tra le norme dei mercati più rilevanti riguardo a impatti e opportunità dell'applicazione delle disposizioni per i sistemi di trattamento dell'acqua potabile, e Roberto Cattaneo, Servizio legale ANIMA, con una relazione dedicata al ciclo di distribuzione dell'acqua e le responsabilità di farla restare potabile.

(Altri servizi su L'Industria Meccanica n.687)

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