Medicale: il settore più difficile per la finitura

Esiste un ambito più delicato?

22 mag 2018

Michele Strozzi

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 715.

Quando si parla di componenti per il settore medicale, il pensiero va subito alle protesi che devono essere impiantate nel nostro corpo. In realtà vi è una serie di strumentazioni impiegate in ambito ospedaliero piuttosto che in studi dentistici, il cui trattamento superficiale richiede molta attenzione e competenza specifica. Parliamo per esempio di pinze, utensili chirurgici, ma anche di cestelli di sterilizzazione e lavaggio, di componenti che, anche solo accidentalmente, possono entrare in contatto con operatori o pazienti.

«Precisione, affidabilità e sostenibilità sono caratteristiche comuni a tutta la strumentazione ospedaliera, strettamente legate al trattamento superficiale a cui è sottoposta» dice Marco Colombo di Rösler Italiana, specializzata in trattamenti superficiali come finitura di massa e la granigliatura, in combinazione con il lavaggio industriale. «Lo scopo della finitura superficiale per alcuni componenti medicali è quello di conferire al pezzo estetica e funzionalità».

Come dire anche l'occhio vuole la sua parte, ma alla sicurezza e alla praticità non si può rinunciare.

«La maneggevolezza di uno strumento – sottolinea Riccardo Leoni – è fondamentale. Una pinza, un bisturi, una forbice vengono realizzati per forgiatura e stampaggio, operazioni che non lasciano sul manico una superficie adatta a essere maneggiati in sala operatoria, perché potrebbe danneggiare, per esempio, il guanto del chirurgo.

Ma c'è anche un aspetto legato alla pulizia e alla sterilizzazione degli strumenti. Pensiamo a un cestello di un autoclave dove vengono depositati gli strumenti per essere disinfettati. I fori dei cestelli vengono realizzati tramite taglio laser che può lasciare bave, o comunque dei corpi, che devono essere eliminati per levigatura o sbavatura onde evitare che si liberino nel momento meno opportuno. Ma non solo. Le superfici di questi componenti deve essere perfettamente lucide e levigate perché non deve esserci possibilità alcuna che sporco, germi e batteri si possano annidare».

La necessità di avere un trattamento superficiale di alta qualità per la strumentazione ospedaliera è, quindi, orientata essenzialmente alla sicurezza sia di chi deve maneggiarli, sia dei pazienti, come ricorda Marco Colombo: «Un altro ambito in cui abbiamo venduto le nostre macchine è quello della componentistica montata per esempio sulle barelle delle ambulanze, in particolare tutti i meccanismi di sgancio delle ruote, di sollevamento, oppure, manigliette e leve varie. Una possibile asperità del materiale potrebbe ferire, magari in momenti particolarmente concitati, infermiere o paziente».

Tuttavia il trattamento delle superfici non deve modificare la geometria del pezzo lavorato, «in questo caso entra in gioco la funzionalità dello strumento – dice Riccardo Leoni. Se una pinza è perfetta dal punto di vista superficiale, ma non serra più in modo corretto non si può più utilizzare».

L'approccio al settore medicale

Chiediamo ai nostri interlocutori come è nato l'interesse di Rösler per il settore medicale che, da un punto di vista delle tecnologie di finitura è particolarmente difficile.

«Il tutto è nato dalla lavorazione delle protesi ossee per il ginocchio, sfruttando e perfezionando le tecnologie impiegate nel settore della meccanica. Visti gli ottimi risultati raggiunti e rendendoci conto che il settore medicale andava ben oltre le protesi metalliche, come abbiamo visto, ci siamo via via specializzati in macchine sempre più finalizzate a questo comparto. A parte la finitura delle protesi, dove vengono impiegati sistemi drag finishing, per il resto sono impianti a vibrazione sia circolari che rettangolari di medie e piccole dimensioni a fare la differenza. Questo perché le serie di pezzi da lavorare sono generalmente limitate» ci spiega Marco Colombo.

Vi sono altri settori come quello alimentare, dell'imballaggio e farmaceutico che, per gli stessi motivi visti, hanno l'esigenza di avere componenti con finiture superficiali di alto livello. Può essere un altro sbocco per gli impianti Rösler?

«Assolutamente sì. Rösler è già presente in questi mercati. Nonostante non si arrivi a richieste di finitura superficiale così spinta, l'aspetto igienico è comunque molto importante. Si pensi che abbiamo persino macchine dedicate alla pulizia delle posate delle strutture alberghiere» conclude Ricardo Leoni.

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