Online e offline: il retail totale

La sfida di Leroy Merlin.

22 mag 2018

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 715

Finestre, piastrelle, trapani e casette da giardino: l'offerta di Leroy Merlin è eclettica. Ma oggi la varietà non è più sufficiente. La qualità del servizio e della consegna è il mantra. «Bisogna essere veloci, dove è possibile, e puntuali, dove non è possibile essere veloci».

Lo garantisce Marco Lattuada, direttore logistica Leroy Merlin Italia, che delinea i volumi registrati nel 2017: 1,2 Milioni di bancali spediti (dove un bancale misura 80x120cm), 15 mila prodotti a stock nel deposito, 4mila container ricevuti dal Far East, 27mila viaggi da deposito per rifornire i punti vendita .

Sono circa 80 mila gli ordini on line consegnati a domicilio o al punto di ritiro.

L'e-commerce è il 5% del fatturato, mentre il 95% deriva dagli acquisti off line. «Sono 15mila le referenze dell'e-commerce gestite in deposito, 80 mila l'offerta complessiva per i nostri clienti. Spesso il cliente va sul posto vede, testa e ordina on line. Una sfida complessa. Di media un ordine pesa 28 kg, dato che cresce quando ci sono promozioni legati a consegne gratuite sul territorio. La ceramica, ad esempio, è nella top 30 degli ordini. Il voluminoso ricopre il 65% delle vendite in ecommerce e porta con sé la problematica delle squadre specializzate di montaggio o di posa».

Membro dell'Advisory panel della fiera Intralogistica Italia (a Milano dal 29 maggio al 1 giugno), Leroy Merlin è un'azienda omnicanale.

Sono 48 i negozi nell'intero Paese, ma la politica di apertura nei prossimi cinque anni prevede circa dieci inaugurazioni.

Da 21 anni in Italia, Leroy Merlin fa parte della galassia del gruppo francese Adeo, che riunisce altri marchi, tra i quali Bricocenter, Bricoman, Zodio. Adeo è il primo player nel mercato internazionale del bricolage e del fai-da-te in Europa e al terzo posto nel mondo.

Sono presenti in tutto il mondo 13 business unit. «Si cerca di prendere esempio dalle best practices. Francia, Spagna e Polonia sono più avanti come esperienza di e-commerce. Noi abbiamo iniziato solo quattro anni fa. A livello logistico la Spagna ha tutto centralizzato, mentre la Polonia ha un modello leggermente diverso, con referenze in deposito e in due negozi. Il modello italiano è ancora differente: abbiamo distribuito la merce ai negozi e nelle piattaforme regionali. Da ultimo la Russia muove volumi non paragonabili a noi, di media 200 milioni a negozio mentre un punto vendita italiano non supera i 35 milioni».

Il deposito centralizzato a Castel San Giovanni misura 140mila metri quadrati e rifornisce negozi e clienti, B2B e B2C. «Da una strategia di completa centralizzazione ci stiamo avvicinando sempre più a chi acquista. Organizziamo i negozi come punti di ritiro o piccoli centri di distribuzione. Ma non è ancora sufficiente. La flessibilità dei negozi non è così elevata. Quindi vogliamo integrare la nostra rete produttiva con piattaforme regionali per abbattere le tempistiche». Leroy Merlin ha già un'architettura anche per la logistica dell'ultimo miglio.

Unire i volumi di diverse realtà anche competitive tra loro permette di sfruttare la capienza dei trasporti e di accontentare il cliente secondo i tempi stabiliti perché «dobbiamo rispettare la promessa dei cinque giorni di consegna. Questo avviene già nelle regioni meno servite».

Veloci e puntuali: questa è l'identità della logistica di Leroy Merlin. «La nostra strategia è in continua evoluzione. Per essere performanti e ottimizzare stiamo spingendo sull'automazione. Sfruttiamo i big data per migliorare il più possibile le esposizioni sui punti vendita, per capire su quali e quante referenze puntare, il riordino dei prodotti, le previsioni e le simulazioni. I segreti di un'azienda di retail, oltre a prodotti e servizi, sono due: la supply chain e l'It, due fattori in aggiornamento costante».

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