Robur Spa: la crisi turca e il ritorno in Iran

L'azienda realizza il 50% del suo fatturato con l'export

12 ott 2016

Robur Spa produce impianti di riscaldamento e condizionamento. L'export vale la metà del suo fatturato totale. «I Paesi a cui ci rivolgiamo maggiormente sono Repubblica ceca, Slovacchia, Polonia, Germania e Olanda. Ognuno di essi realizza dal 5 al 7% del nostro export» spiega Alessio Cortinovis, Export Sales Director dell'azienda. «Tra i nostri principali partner c'era anche la Turchia» continua Cortinovis «ma dopo i recenti disordini abbiamo perso il 60-70% del mercato in quelle zone, in cui esportavamo soprattutto assorbitori a gas per gli alberghi. Dopo il colpo di Stato, infatti, il turismo è calato, e hanno chiuso molte strutture, con dirette conseguenze sulle nostre vendite. Anche in Russia abbiamo subito forti cali: da quando c'è l'embargo, abbiamo perso il 60% delle quote esportate, destinate in prevalenza al riscaldamento industriale » Positiva invece la riapertura del commercio con l'Iran «un Paese che fino al 2006-2007, prima dell'embargo, aveva una grande importanza per i nostri prodotti. Quest'anno finalmente è ripresa l'esportazione: si parla già di un 2-3% sul valore totale» I prodotti più venduti? «Pompe di calore ad assorbimento a gas per l'industria e il terziario».


Alessio Cortinovis

In preparazione all'evento del prossimo 25 novembre in programma a Milano sul tema "Quale export per il 2017", l'Industria meccanica ha creato un SONDAGGIO ad hoc per capire quali sono i temi più interessanti dal punto di vista delle imprese.

Ecco le interviste ad alcune delle aziende che hanno risposto

Industria varia, Economia, export2017