Rollwasch: No alla Cina come Economia di Mercato

Intervista ad Ambra Redaelli

17 ott 2016

i.n.

Intervista ad Ambra Redaelli

L'azienda è specializzata nel trattamento di finitura in massa delle superfici, come vibrofinitura, finitura robotizzata e burattatura. L'export è una quota importante del suo fatturato, si parla, in questo momento, del 35%, ed è rivolto soprattutto a Francia (32%) e Svizzera (18%). C'è però l'intento di espandersi verso nuovi mercati: «Per prima cosa ci piacerebbe riprendere a essere protagonisti in Brasile, dove eravamo presenti prima che il paese entrasse i crisi», dichiara Ambra Redaelli, Amministratore delegato di Rollwasch. Per il resto, aggiunge, l'azienda rimane aperta a ogni opportunità. È interessata, ad esempio, ai mercati dell'Est in genere, dove l'espansione risente di una certa lentezza causata, nel caso della Russia e dei paesi satelliti come Bielorussia e Kazakistan, dal problema delle sanzioni.

Per quanto riguarda la Cina e l'eventuale concessione al paese dello status di Economia di Mercato, Ambra Redaelli si dichiara assolutamente contraria. «È pericolosissimo», afferma, «non solo perché lì i fattori di competitività sono diversi, dal momento che tutto quello che qui non è concesso in Cina è lecito, ma anche perché subentra un fattore etico enorme che non possiamo ammettere in un'epoca di rinascimento, di responsabilità sociale delle imprese come quella che stiamo vivendo». Insomma, una concessione del genere, a suo parere, comporterebbe un arretramento rispetto ai traguardi raggiunti in termini ambientali, sociali ed etici.

In preparazione all'evento del prossimo 25 novembre in programma a Milano sul tema "Quale export per il 2017", l'Industria meccanica ha creato un SONDAGGIO ad hoc per capire quali sono i temi più interessanti dal punto di vista delle imprese.

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