A scuola si beve sempre più spesso acqua di rubinetto

Tanti istituti optano per l'acqua a km 0

21 set 2015

Conclusa la pausa estiva è giunto il momento per gli studenti italiani di tornare sui banchi di
scuola. Da questa settimana riaprono gli istituti di tutto lo stivale e sono sempre di più quelli che, per le mense, decidono di abolire l'acqua in bottiglia e proporre quella a km zero.

Questa scelta, sottolinea Aqua Italia, garantisce un notevole risparmio economico - costa dalle 300 alle
1000 volte meno della cugina in bottiglia -, evita gli sprechi e protegge l'ambiente.

È noto infatti che 1 kg di Pet (25 bottiglie da 1,5 litri) consuma 2kg si petrolio e 17,5 litri d'acqua e rilascia poi nell'atmosfera: idrocarburi, zolfo, ossidi d'azoto, monossido di carbonio e ben 2,3kg di anidride carbonica, gas responsabile dell'effetto serra.
Inoltre, Aqua Italia sottolinea come le acque di acquedotto siano sottoposte a controlli ben più rigidi
delle acque minerali; queste ultime possono, ad esempio, contenere fino a 50mg/l di arsenico,
mentre il limite per l'acqua di acquedotto è di 10mg/l, senza dimenticare che i controlli sulle acque di
acquedotto sono più frequenti di quelli previsti per legge sulle acque minerali.

Alimentare, Ambiente & Sicurezza, Aqua Italia