Squinzi presenta la squadra

Il Presidente Designato di Confindustria ha illustrato le priorità e le aree di attività del suo mandato, indicando le deleghe della squadra di Presidenza e delle commissioni tematiche. Numerosi i temi indicati da Squinzi, dal rilancio dell'economia alle relazioni industriali, dalle politiche energetiche agli investimenti in infrastrutture.

23 apr 2012

La presentazione del programma è avvenuta, come da programma, in occasione della riunione della Giunta di Confindustria del 19 aprile scorso, dove Giorgio Squinzi ha tenuto un breve discorso: "Nelle ultime settimane ho avuto modo di rafforzare la mia convinzione che il dialogo e il rispetto degli altri sono valori molto importanti da tenere sempre come guida e ciò grazie soprattutto al confronto leale che ho avuto con tutti voi, da cui ho raccolto indicazioni, valutazioni e posizioni che sono state fondamentali per definire il programma che sto per illustravi - ha evidenziato Squinzi in apertura dei lavori". "Ho chiara e precisa la gravità e la difficoltà del compito a cui sarò chiamato e ne sento tutta la responsabilità – ha proseguito. – Raccolgo il testimone da Emma Marcegaglia, una donna coraggiosa e appassionata, che in questi ultimi quattro anni ha affrontato sfide e difficoltà con competenza, carattere e capacità di visione ma anche con la giusta dose di pragmatismo e flessibilità che il rapido scorrere degli eventi ha reso indispensabili".

Centralità delle PMI. Partendo dalla considerazione che la crisi ha evidenziato l'importanza di uscire da una finanza fine a sé stessa e tornare alla piena centralità dell'industria e del manifatturiero, il Presidente Designato ha ribadito la centralità delle piccole, medie e grandi imprese e degli imprenditori, chiamati a produrre la crescita economica . "Per fare ciò abbiamo però bisogno di essere posti nelle migliori condizioni per poterlo fare – ha ribadito Squinzi – consci che senza regole corrette e rispettate e senza le conseguenti appropriate istituzioni non c'è crescita dato che il mercato non può, da solo, rispondere a tutte le esigenze di un moderno sistema economico e sociale".

I punti del programma. La riforma più importante indicata dal Presidente designato di Confindustria per restituire competitività alle imprese italiane, è quella della Pubblica Amministrazione, dato che le inefficienze della burocrazia ostacolano la crescita economica, drenano le risorse pubbliche e private e frenano gli investimenti. La semplificazione dovrà interessare tutti i livelli istituzionali e amministrativi e su questo tema, Confindustria si attiverà anche con la responsabilità di proposte concrete.

In tema di sviluppo economico, invece, servono interventi di carattere strutturale per rimettere l'economia del Paese su traiettorie virtuose di crescita qualificata a medio - lungo termine. Su questo fronte, Confindustria sarà fortemente impegnata su tutte le tematiche delle politiche di sviluppo. Parlando invece di liberalizzazioni, Squinzi le ritiene una delle opportunità per superare la crisi economica, alleggerendo le pesanti criticità strutturali della nostra economia per aumentare la produttività del Paese. Occorre quindi liberalizzare e privatizzare, mantenendo una regolamentazione di garanzia sulle prestazioni.

Credit crunch e tempi di pagamento. Secondo Squinzi, la carenza e i costi del credito sono il principale freno per le imprese italiane e stanno letteralmente stritolando il tessuto produttivo. Se il ruolo delle banche nell'economia italiana è insostituibile, il rafforzamento patrimoniale delle imprese è un obiettivo ineludibile. Per questo Confindustria dedicherà attenzione e sforzi al tema della capitalizzazione e della crescita dimensionale delle imprese. A tale proposito si impegnerà inoltre per accorciare in modo sostanziale i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, fatto questo che darebbe giovamento, direttamente o indirettamente, a tutte le imprese. Va ricordato che durante la crisi, lo Stato italiano ha allungato i tempi medi dei pagamenti da 128 giorni a 180, mentre quello tedesco li ha ridotti da 40 a 35 giorni e quello francese da 70 a 64.

Infrastrutture. Per il futuro presidente degli industriali, una loro programmazione e un loro governo sono fondamentali per porre le basi per lo sviluppo. In questo ambito, occorre anche recuperare lo svantaggio accumulato in questi anni sulle tecnologie dell'informazione, driver importante per riguadagnare produttività in tutti i settori e motore di crescita e mezzo reale di modernizzazione della Pubblica Amministrazione e del welfare. Passare alla fase di realizzazione dell'agenda digitale e aiutare le imprese ad accedere agli investimenti in ICT sarà quindi parte sostanziale del manifesto di politica industriale.

Europa e lavoro. Squinzi ha anche toccato i temi dell'Europa e delle relazioni industriali: a Bruxelles bisogna essere sempre più presenti perché ormai il 70% delle leggi e delle norme italiane è di derivazione comunitaria. Sul fronte del lavoro, l'obiettivo è costruire un modello di relazioni industriali "fortemente innovativo", che riaffermi il valore e la funzione sociale dell'impresa e dell'imprenditore, di tutte le imprese e di tutti i settori. Le relazioni industriali sono per Squinzi lo strumento per risolvere i problemi e le crisi che via via si presentano, ma sono anche la modalità con cui prevenirli anticipandone la soluzione.

Riformare il sistema fiscale. Per il presidente designato di Confindustria, un fisco equo e semplice, fatto di poche e chiare leggi, meglio applicate e stabili nel tempo, è un elemento essenziale per la politica di rilancio della crescita. "Oggi il fisco italiano non solo non sostiene l'impresa, ma la sottopone a una tassazione squilibrata almeno quanto quella che colpisce i lavoratori. Oltre a essere oneroso, l'attuale sistema fiscale è complesso e incerto". Squinzi ha indicato tre obiettivi chiave: ridurre in misura significativa la pressione fiscale su lavoro e imprese; rendere più semplice, certo ed efficiente il sistema tributario, migliorando il rapporto tra amministrazione fiscale e contribuenti; proseguire e rafforzare l'azione di contrasto dell'evasione fiscale, introducendo anche meccanismi di recupero attivo del sommerso.

Guardare all'estero. L'internazionalizzazione è un'altra priorità per il mondo industriale italiano. "Se in questi ultimi anni abbiamo favorito le missioni di carattere settoriale e di filiera, specie in Paesi dove la presenza del 'Sistema Italia' è ancora insufficiente, in futuro occorrerà sviluppare ulteriormente questa direttrice, oltre a lavorare per proporre un Made in Italy sempre più tecnologico e innovativo.
Occorrerà proseguire con l'azione di tutela del Made in Italy, soprattutto a livello europeo, impedendo che l'efficacia di strumenti come l'antidumping venga depotenziata, affermando l'esigenza che le regole commerciali vengano rispettate da tutti. Confindustria dovrà inoltre continuare la sua azione contro la contraffazione, ottenendo dal Governo le risorse necessarie all'attuazione di un piano organico di contrasto al fenomeno sia alle dogane, sia sul territorio.

Politica energetica. Questa deve accompagnare la politica industriale ed esserne parte integrante. Le fragilità del nostro Paese restano molte: la dipendenza dall'estero, la scarsa diversificazione strategica delle fonti, l'inefficienza distributiva delle reti, il costo complessivo di generazione, trasporto e distribuzione dell'energia. L'Italia ha il maggior costo dell'energia elettrica d'Europa per le utenze industriali e il secondo maggior costo per le utenze familiari. Ciò significa che è necessario programmarne e pianificarne l'uso, dando vita a quegli investimenti di interesse nazionale che possono produrre notevoli elementi di efficienza e razionalità nell'uso e nella distribuzione dell'energia, rigassificatori e reti distributive in primis.

La squadra. Squinzi ha quindi sottoposto alla Giunta la squadra dei Vice Presidenti:
- Ricerca e Innovazione - Diana BRACCO
- Sviluppo Economico - Aurelio REGINA
- Politiche regionali e semplificazione - Gaetano MACCAFERRI
- Organizzazione - Antonella MANSI
- Reti di impresa - Aldo BONOMI
- Education - Ivanhoe LO BELLO
- Relazioni Industriali - Stefano DOLCETTA
- Centro Studi - Fulvio CONTI
- Mezzogiorno - Alessandro LATERZA
Completano la squadra i Vice Presidenti di diritto:
- Vincenzo BOCCIA per la Piccola Industria, al quale viene affidata anche la delega per il credito e la finanza per le PMI;
- Jacopo MORELLI per i Giovani Imprenditori.
Infine, ha proposto l'istituzione dei Comitati Tecnici:
- Fisco - Andrea BOLLA
- Internazionalizzazione - Paolo ZEGNA
- Sicurezza - Salomone GATTEGNO
- Ambiente - Edoardo GARRONE
- Tutela del Made in e lotta alla contraffazione - Lisa FERRARINI
Il Presidente designato ha anche annunciato di volersi avvalere di alcuni delegati, tra cui Giuseppe Recchi per gli investitori esteri e Antonello Montante per la legalità.


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