Tecnopolimeri per l'industria alimentare

La tedesca Ensinger propone una gamma di semilavorati e componenti in plastiche ingegneristiche rivolta alle lavorazioni alimentari.

10 nov 2011

La tedesca Ensinger propone una gamma di semilavorati e componenti in plastiche ingegneristiche rivolta alle lavorazioni alimentari.

L'azienda, che opera nel nostro paese con una filiale diretta (Ensinger Italia), parla - non a caso - di "ingredienti" riferendosi ad una gamma di tecnopolimeri dalle caratteristiche avanzate sotto il profilo meccanico e prestazionale, studiati e messi a punto proprio per le lavorazioni alimentari.

Il primo "ingrediente" è Tecapeek, polietereterchetone dalle elevate prestazioni meccaniche e stabilità dimensionale, che si mantengono fino a 150°C, oltre a buona inerzia chimica, in grado di operare a temperature più elevate (fino a +250°C). Il materiale proposto da Ensinger è conforme alle principali direttive per il contatto con alimenti, come la FDA e le normative europee di riferimento. E' stato specificato, ad esempio, per un erogatore di forma elicoidale preposto alla diffusione di una soluzione sanificante durante la fase di imbottigliamento; questa avviene a temperature elevate e, per questo motivo, non era possibile di utilizzare altri materiali plastici. Tecapeek ha evitato l'uso di acciaio inossidabile, più costoso a livello di trasformazione meccanica.

Un altro materiale dalle interessanti caratteristiche per l'industria del food è Tecaform AH, già utilizzato in questo settore, che combina lavorabilità, stabilità dimensionale, bassa igroscopicità e buone proprietà di scorrimento, grazie al basso coefficiente di attrito; fattori che lo rendono ideale per applicazioni dinamiche. Questo materiale è disponibile in due varianti, entrambe conformi FDA: Tecaform AH LA e AH ID. La prima si rivela particolarmente adatta per applicazioni ad elevato scorrimento, mentre la seconda consente di rilevare, tramite metal-detector, gli eventuali frammenti che dovessero staccarsi dal particolare lavorato, evitando così contaminazioni del lotto di produzione. Tra le applicazioni, la costruzione di ugelli dosatori in ambito dolciario.

Il terzo "ingrediente" è Tecast T, poliammide colata caratterizzata da elevata cristallinità, resistenza all'usura e, nell'ultima formulazione, conforme alla normativa FDA. Il materiale si presta ad essere lavorato meccanicamente e presenta un basso livello di tensioni residue che determinano una migliore stabilità dimensionale del pezzo finito. Questo grado è stato impiegato - nell'ambito della produzione di pasta fresca - per realizzare un raschiatore che mantiene pulito il cilindro di miscelazione, applicazione che necessita di elevata resistenza all'usura.

Nel "ricettario" si trova anche Tecapet, ultimo nato in casa Ensinger. Questa evoluzione della resina poliestere si caratterizza per ottima lavorabilità all'utensile, quasi totale assenza di tensioni interne - non comune in questa famiglia di polimeri - stabilità dimensionale e resistenza all'usura. Il colore bianco intenso lo rende particolarmente idoneo e gradito per applicazioni a contatto con gli alimenti.


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