TTIP, negoziato in bilico

Questo matrimonio non s'ha da fare, o così sembra. Il partneriato translatantico per il commercio e gli investimenti, cosiddetto Ttip, tra UE e Stati Uniti nelle ultime settimane ha ricevuto più pareri di divorzio che non promesse di amore eterno.

29 ago 2016

Laura Aldorisio

Questo matrimonio non s'ha da fare, o così sembra. Il partneriato translatantico per il commercio e gli investimenti, cosiddetto Ttip, tra UE e Stati Uniti nelle ultime settimane ha ricevuto più pareri di divorzio che non promesse di amore eterno.

Non ultimo ieri il ministero dell'economia tedesco, Sigmar Gabriel, indirettamente coinvolto nelle negoziazioni ma sicuramente al centro della scena europea.

L'Italia, invece, nella persona del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, da sempre favorevole alla firma, sceglie la ponderanza. Qualche settimana fa il ministro aveva riferito alla Camera sui lavori in corso. 36 miliardi di euro è la cifra delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti, primo paese export anche per la meccanica che nel 2015 ha raggiunto quota 2,7 miliardi di euro. Un mercato senza dubbio in espansione a cui le aziende italiane guarderebbero con maggiore interesse grazie all'ipotizzato abbattimento dei dazi.

Le negoziazioni sono in corso data la difficoltà dei rapporti commerciali e i rischi per gli standard di sicurezza europei. Poi spetterà decidere ai governi dell'UE, che tre anni fa hanno conferito alla Commissione il mandato di negoziazione, e ai membri del Parlamento europeo. Il tema sarà sul tavolo dei lavori già al consiglio informale di Bratislava il prossimo 22 settembre, di cui abbiamo vissuto un preludio a Ventotene.

Si ponderi dunque ma c'è una scadenza: la fine dell'anno.

Nella foto (Archivio): Carlo Calenda - Foto Yuri Vazzola

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