Dall'analisi all'attestato di conformità, un team ad hoc per le PMI che investono in 4.0

La nuova piattaforma Industry 4.0 di PwC e Icim

07 nov 2017

Gabriele Caragnano, partner PwC

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 711

L'impatto della digitalizzazione su prodotti, servizi, modelli di business e processi logistico produttivi è in crescita esponenziale e investe ormai ogni aspetto della nostra vita privata e lavorativa. Chi, infatti, non si stupisce di vedere ancora oggi un cameriere acquisire gli ordini con penna e blocchetto o una fila di auto in coda al casello autostradale in attesa di pagare in contanti?

Anche nell'industria il modo di lavorare sta cambiando rapidamente: la robotizzazione è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno, identificato ormai da tutti col termine Industry 4.0, che è "distruttivo" rispetto ai paradigmi gestionali degli ultimi vent'anni. In tali situazioni di rapido e violento cambiamento si generano sempre grandi rischi controbilanciati da grandi opportunità. Il rischio maggiore è quello di non evolversi e rimanere fuori dal mercato; l'opportunità più grande è quella di cavalcare l'onda digitale e di espandere il proprio mercato verso clienti fino a ieri irraggiungibili. Per spingere la bilancia dell'industria italiana verso il lato delle opportunità, il ministero dello Sviluppo economico ha varato il noto piano di incentivazione fiscale denominato appunto Industria 4.0, che prevede enormi risparmi su investimenti classificabili come "digitali e interconnessi".

Il movimento di innovazione tecnologico-digitale nell'industria è da ormai quattro anni oggetto di analisi e materia di sviluppo di nuove e innovative soluzioni progettuali da parte di PwC, che vanta al mondo un team di più di 2000 specialisti di Industry 4.0. Si tratta di figure molto particolari, che nel loro insieme sanno integrare competenze It digitali e infrastrutturali, operational technology (Ot), strategiche e operations. In Italia, volendo supportare la propria base clienti industriali (Consumer & Industrial Products + Tech) nello sfruttamento degli incentivi fiscali (iper e super-ammortamenti), PwC ha integrato nella propria piattaforma Industry 4.0 anche competenze fiscali (interne a PwC) ed ha siglato un accordo operativo e commerciale con Icim, ente di certificazione indipendente, nato a Milano nel 1988 come Istituto di Certificazione Italiano per la Meccanica (Anima ne detiene le quote di maggioranza, tra gli azionisti anche Ucimu - Sistemi per produrre NdR).

PwC e Icim sin da subito hanno messo le proprie competenze a disposizione delle imprese italiane, credendo fortemente nel valore dell'industria made in Italy e nelle sinergie generabili da un tale team multidisciplinare.

Particolare attenzione è rivolta alle Pmi, che spesso fanno più fatica a rimanere al passo con la velocità con cui le nuove tecnologie evolvono e soffrono di un quasi "timore reverenziale" nei confronti di un gigante come PwC.

Il team PwC + Icim offre alle aziende che vogliono innovarsi tecnologicamente la possibilità di parlare con un team multifunzionale di esperti, in grado di coprire tutti gli aspetti di un importante processo di cambiamento. I passaggi chiave del servizio sono organizzati come segue:

• Meeting Zero: incontro con l'azienda per una valutazione preliminare di conformità al programma di incentivi Industry 4.0 del piano di investimenti o degli asset già consegnati nel corso dell'anno;

• proposta tecnico-economica dell'intervento finalizzato al rilascio dell'attestazione di conformità (molto più robusta della semplice perizia rilasciata da un singolo professionista);

• analisi tecnica degli investimenti: vengono valutate le caratteristiche del bene e del contesto produttivo in cui esso verrà/viene utilizzato per garantire l'effettiva ed efficace interconnessione. L'output di questa fase è una scheda tecnica per ciascun asset molto approfondita e dettagliata (circa 20 pagine di elaborato), che ha lo scopo di sostenere robustamente l'attestazione formale di conformità ai requisiti della norma Industry 4.0. Anche a distanza di anni, in assenza delle persone che hanno lavorato nell'analisi tecnica (interne ed esterne all'azienda), la scheda tecnica deve fornire all'autorità competente tutti gli elementi di conformità;

• Verifica della data di consegna dell'asset;

• Verifica della data di attivazione dell'interconnessione;

• Attestazione di conformità.

«Parliamo più in generale di valutazione dell'"investimento" e non del "singolo bene", in quanto ci è capitato spesso di aiutare l'azienda a costruire un sistema di beni che, interconnessi con i sistemi di fabbrica, vanno a costituire un asset che assolve pienamente ai requisiti della normativa» commenta Angelo Galliano, director di PwC e specialista della piattaforma PwC Industry 4.0, «E qualora il sistema di fabbrica ancora non esistesse? Quale miglior occasione per disegnare con l'azienda il nuovo modello operativo, essendo anche questo un elemento fondamentale del Piano». Questo è il vero valore aggiunto della piattaforma Industry 4.0 di PwC: dare visione strategica di sviluppo rispetto a benchmark internazionali, misurare i gap più rilevanti, identificare le soluzioni più vantaggiose e far leva sugli incentivi fiscali Industry 4.0.

La semplicità dell'approccio facilita la creazione di un rapporto di piena fiducia con le imprese: un primo incontro presso la loro sede (Meeting Zero), a carattere completamente gratuito, consente al team PwC di entrare in contatto con la realtà operativa dell'Azienda e di effettuare una prevalutazione di ammissibilità all'incentivo fiscale Industry 4.0.

«Ci troviamo qualche volta nella situazione di dover dare parere negativo nella fase iniziale di screening; nei casi più incerti e rilevanti arriviamo a proporre un'interrogazione specifica agli uffici competenti del Mise; se esprimiamo parere positivo, questo deve essere un "sì a tutto tondo" e non deve generare una situazione di rischio per l'imprenditore» commenta Cristina Secchi, attuale Pmo della piattaforma I4.0 di PWC Italia.

«La sfida più bella? Spiegare all'azienda i principi alla base del Piano, creare insieme una soluzione che abbracci l'investimento e che, allo stesso tempo, porti quel valore aggiuntivo proprio legato all'interconnessione, che è l'elemento ispiratore della normativa stessa».

A volte i nostri clienti ci chiedono se sia davvero necessario un tale livello di dettaglio e approfondimento.

Riguardo a questo il team concorda pienamente: «Dico sempre alle aziende che più la documentazione a supporto è completa e chiara, più sarà semplice per l'azienda dimostrare all'agenzia delle Entrate la piena rispondenza ai criteri richiesti dalla normativa e il conseguente diritto all'applicazione automatica degli incentivi» commenta Paolo Gianoglio, direttore He e Relazioni Industriali di Icim, «Non si può sapere chi sarà ancora presente in azienda in una successiva verifica fiscale, che potrebbe aver luogo anche diversi anni dopo l'esercizio interessato.

Documenti analitici e dettagliati che non lasciano dubbi sono la miglior difesa». Una volta inquadrata la soluzione e redatta la scheda tecnica, questa viene completata con la raccolta e la verifica dei documenti a corollario dei beni (ad esempio l'ordine d'acquisto, il documento di consegna e di pagamento, nel caso di acquisto del bene) da parte degli esperti del team con competenze fiscali.

Infine l'ultimo passaggio riguarda la verifica dell'interconnessione e, laddove richiesta, l'emissione dell'attestazione di conformità da parte di Icim.

Tale documento è obbligatorio per investimenti di valore superiore a 500.000 euro ed è comunque raccomandabile, data la complessità dell'argomento, anche per valori inferiori a sostegno dell'autodichiarazione di conformità da parte del legale rappresentante dell'azienda.

Da un lato, quindi, un servizio rivolto alle aziende che investono, dall'altro, supporto alle aziende che producono beni strumentali potenzialmente iperammortizzabili.

A favore di quest'ultimi, la proposta della piattaforma PwC è quella di una dichiarazione "Industry 4.0 Ready" dei prodotti tecnologicamente pronti alla interconnessione.

Si verifica che il bene possa soddisfare tutti i requisiti della normativa e si fornisce un documento che dichiari le possibili modalità di collegamento al sistema logistico produttivo dell'unità produttiva.

Il documento, redatto da un ente terzo e neutrale (PwC), può quindi accompagnare il bene e conferirgli un ulteriore valore nei confronti degli utilizzatori, che si troveranno a quel punto un percorso agevolato nella redazione della scheda tecnica a supporto dell'attestazione di conformità Industry 4.0.

Energia, Edilizia, Alimentare, Movimentazione e logistica, Sicurezza e ambiente, Industria varia, Industria, 4.0