Alla 30Bimu le risposte di Siemens per muoversi in direzione di Industria 4.0

I servizi Siemens per la digitalizzazione: intervista ad Andrea Gozzi

24 ott 2016

i.n.

Quest'anno alla trentesima edizione della fiera biennale le aziende del settore hanno esposto le loro novità, puntando molto sulle evoluzioni in direzione di Industria 4.0. Tra le altre, Siemens ha presentato le proprie offerte in termini di servizi e di prodotti. Se ne è parlato, rispettivamente, con Andrea Gozzi e con Paolo Trezzi (http://www.industriameccanica.it/content/siemens-presenta-alla-30bimu-soluzioni-la-digitalizzazione-della-macchina-utensile).

Intervista ad Andrea Gozzi

Rispetto a due anni fa, il progetto di Industria 4.0 oggi è molto più concreto in Italia. Secondo lei, quali possono essere gli scenari futuri rispetto alla digitalizzazione della macchina utensile?
È cambiato il punto di vista del mercato sul tema della digitalizzazione, ed è evidente anche qui in fiera: ora la domanda del cliente finale non è più "cos'è la digitalizzazione" ma "da dove devo iniziare". Per Siemens la prima cosa è partire dall'integrazione, uno dei pilastri del 4.0. È necessario iniziare dall'adeguamento delle infrastrutture IT della fabbrica, e dalla raccolta di informazioni di valore dagli asset produttivi. Ormai da dieci anni la macchina utensile è capace di fornire informazioni di valore; ora il passo da fare è portar queste informazioni fuori dalla macchina. La seconda risposta che diamo è la virtualizzazione. Chi lavora con la macchina utensile può migliorare la propria quotidianità di lavoro usando un calcolatore in fabbrica, utilizzando un software per programmare la macchina invece di programmare usando la macchina stessa, che non sarebbe produttiva durante il tempo di programmazione, causando così un costo indiretto.

Questo è lo scenario presente, quello che chiedono i clienti oggi. Per quanto riguarda il futuro, come vede questo mercato?
Noi ci aspettiamo un cambiamento nel modello di business degli asset produttivi: si passerà dal modello vendita/acquisto della macchina a uno dove l'asset viene venduto con tecniche di leasing operativo, oppure con vendite di servizi. Il cliente, cioè, non comprerà più la macchina ma le sue ore di lavoro. Servono degli abilitatori di questo cambiamento: quelli tecnologici li abbiamo, cioè i servizi cloud con cui mettere a disposizione informazioni di valore. Così è possibile la vendita di un servizio con un asset che rimane di proprietà del costruttore o di un'azienda di leasing.
Ora però servono degli abilitatori di tipo economico, perché la fornitura di un asset come servizio e non come acquisto del bene vuol dire che la costruzione è finanziata diversamente.
Per riassumere, nel breve periodo ci sono delle soluzioni che si possono implementare con degli investimenti facilmente sostenibili dalla piccola e media impresa italiana e senza grandi sforzi di tipo infrastrutturale o di change management. Sul lungo termine, invece, si prospetta questo cambiamento di scenari economici.

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