Host 2017: in mostra il futuro del Food Tech

Intervista a Simona Greco, Exhibition Director di HostMilano

17 mag 2017

g.p.

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n.708

Snack su misura grazie alla stampa 3d. Punti vendita che diventano sempre più punti di consumo. Tecnologie intelligenti. Le nuove sfide dell'industria del food si raccontano a Fiera Milano dal 20 al 24 ottobre. L'intervista a Simona Greco, Exhibition Director di HostMilano.

Quali saranno le novità più interessanti di questa edizione di Host?
La formula di HostMilano, con la presenza di tutto il settore Ho.Re.Ca. organizzata in macro-aree che favoriscono l'ibridazione fra filiere, fa sì che ogni edizione sia praticamente a sé, sempre nuova e diversa. Per quanto riguarda in particolare il comparto del food equipment, abbiamo appena rinnovato per altre 4 edizioni l'accordo con Anima, che prevede una serie di attività che porteranno benefici diretti alle aziende associate, come il supporto diretto amministrativo, legislativo e normativo, l'organizzazione di un panel di eventi e workshop dedicati durante la manifestazione e la condivisione con cadenza semestrale di dati e trend economici e di mercato relativi ai settori rappresentati in manifestazione. Un'altra caratteristica interessante è il sempre maggiore coinvolgimento dei professionisti, dagli chef ai maestri delle varie specialità, che come sappiamo sono decisori sempre più importanti e interlocutori centrali delle aziende nel processo di scelta e acquisto delle tecnologie. Oltre ad azioni volte a rendere ancora più efficace la loro esperienza di visita, avremo anche iniziative molto speciali come Obiettivo Apprendistato, un progetto di formazione volto a facilitare l'inserimento dei giovani talenti delle scuole alberghiere in un percorso professionale qualificato.

Verranno affrontate tematiche specifiche?
L'innovazione tecnologica corre a ritmi sempre più veloci e pone ai professionisti del mondo Ho.Re.Ca. delle sfide impensabili solo fino a pochi anni fa. Pensiamo per esempio alle stampanti 3D: sono già una realtà per alcune applicazioni food ed entro pochi anni rivoluzioneranno il mondo del vending, con distributori automatici capaci di produrre in tempo reale snack "su misura" a partire da ingredienti semilavorati. L'analista di mercato TechCrunch stima che negli Usa gli investimenti in questo campo superino già gli 1,2 miliardi di dollari. Un'altra tematica che non è nuova in sé, ma che sta assumendo nuove connotazioni è l'ibridazione. Sfuma ad esempio la differenza fra punti vendita e punti di consumo, per cui il cliente ricerca locali dove può sia acquistare prodotti da consumare a casa, sia fermarsi per un momento conviviale. Questo significa che da un lato si aprono nuovi mercati per i produttori di food equipment e dall'altro emerge la necessità di sviluppare prodotti per esigenze diverse rispetto a quelli pensati per la ristorazione classica.

In che direzione si muove il mondo del food?
La tecnologia deve essere sempre più un prezioso alleato dello chef e del maestro nel preservare la qualità e la salubrità degli ingredienti durante tutte le fasi del processo di conservazione e lavorazione. Col passare degli anni vediamo infatti che il salutismo, il ritorno agli ingredienti semplici del territorio e della tradizione, l'attenzione alla naturalità e alla "etichetta corta" non sono mode passeggere ma tendenze a lungo termine destinate a rimanere. Pensiamo per esempio all'Internet of Things, che renderà sempre più "intelligenti" le apparecchiature permettendo una relazione uomo-macchina del tutto nuova e una crescente semplicità di utilizzo. Per favorire un concetto qualitativo e smart di innovazione a tutto campo, HostMilano promuove Smart Label, riconoscimento realizzato con il Politecnico di Milano, che valorizza le soluzioni più all'avanguardia delle aziende presenti, in due categorie: una Smart Label per i prodotti con contenuto innovativo caratterizzante in termini di funzionalità, tecnologia, sostenibilità ambientale, risvolti etici e sociali; e una Innovation Smart Label per i prodotti con un elevato contenuto di innovazione, che propongano rottura e superamento di trend consolidati del settore.

Presenze di buyer ed espositori esteri? Prevedete più visitatori?
L'edizione 2015 si è chiusa con ottimi numeri, abbiamo superato quota 150 mila visitatori e quest'anno puntiamo a consolidare questo risultato. Gli indicatori vanno già in questa direzione, basti pensare che a oggi abbiamo oltre 1.400 espositori già confermati, di cui circa il 41% internazionali. Il programma Hosted Buyer è da sempre uno dei punti forti di HostMilano. Il nostro investimento continua a crescere e a essere sempre più profilato qualitativamente, anche grazie all'importante collaborazione con Ita – Italian Trade Agency, che ci supporta con la sua expertise dei mercati di provenienza. Avremo almeno 1.500 buyer invitati, con queste provenienze: Europa 10%, Mediterraneo 6%, Medio Oriente 15%, Nord America 23%, Centro e Sudamerica 8%, Russia 18%, Sudafrica 1%, Asia e Oceania 19%.

Si nota qualche andamento particolare nell'afflusso di visitatori ed espositori internazionali?
In ogni edizione, in base ad attente ricerche di mercato, individuiamo alcuni mercati target più attivi sui quali focalizzarci in modo particolare e per questa edizione sono Usa, Canada e Paesi del Golfo. Come espositori, la top ten dei Paesi più presenti vede invece sul podio la Germania con 86 aziende (+26%, erano 68 nello stesso periodo 2014) seguita da Spagna, Francia e Usa e da un drappello di nazioni quali Regno Unito, Grecia, Svizzera, Paesi Bassi, Portogallo, Austria e Svezia. Ma, con un eclatante +47% a crescere di più sono gli Stati Uniti, presenti con 44 aziende (contro 30 nello stesso periodo 2014) di cui 9 alla prima esperienza.

Alimentare, Industria