Investire in Industria 4.0: l'importanza di un'analisi dell'impatto sui processi


Affidarsi a un ente di certificazione può essere un vantaggio soprattutto per le Pmi

15 giu 2017

Paolo Gianoglio

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 709.

Il Piano nazionale Industria 4.0 è ormai avviato, con l'obiettivo di aiutare le imprese italiane a rilanciare la propria capacità competitiva e di far ripartire l'economia.

Sono state chiarite anche le regole che gli imprenditori dovranno seguire per effettuare gli attesi investimenti in ottica 4.0. Cresce, al contempo, il dibattito intorno a un tema fondamentale: ci si chiede se la semplice introduzione di nuovi macchinari – per quanto intelligenti e connessi – sia sufficiente a trasformare il funzionamento delle aziende e delle filiere produttive, o se non siano da ripensare i processi per favorire l'interconnessione e amplificare la capacità di miglioramento della produttività stessa.

Ci si domanda anche se il piano favorirà le aziende di grandi dimensioni lasciando indietro le Pmi, meno pronte a coglierne le opportunità. La cosiddetta quarta rivoluzione industriale è sicuramente un tema vasto e complesso.

Tuttavia è ovvio che, in questa fase, grande enfasi venga posta sugli strumenti di incentivazione come il nuovo iperammortamento al 250%, la proroga di un anno delle agevolazioni per gli ammortamenti al 140% e gli altri interventi che riguardano, ad esempio, le startup, come la detrazione fiscale al 30% per investimenti fino a un milione.

Perché affidare l'analisi dei nuovi investimenti a un ente di certificazione

Proprio per non ridurre il tema Industria 4.0 al mero acquisto di nuovi macchinari, può essere opportuno affidare l'analisi tecnica dei nuovi investimenti – nel Piano consigliata come opportuna per importi di qualsiasi entità, per evitare rischi di contenziosi futuri – a un ente di certificazione, che può offrire competenze multidisciplinari e valutare l'impatto delle nuove macchine sui processi aziendali, mettendo in evidenza l'eventuale necessità di specifiche risorse, esaminando l'adeguatezza delle competenze messe in campo dall'impresa e suggerendo eventuali aree di miglioramento.

In generale, l'ente di certificazione, essendo un soggetto terzo, costituisce una garanzia per tutti gli attori dell'industria 4.0: le imprese, i soggetti finanziatori e lo Stato, il quale eroga importanti benefici fiscali.

Nel dettaglio, l'ente di certificazione è, innanzitutto, il soggetto deputato dalla legge al rilascio dell'attestazione di conformità obbligatoria per investimenti superiori ai 500mila euro: l'attestazione non è una semplice verifica rispetto ai macchinari inclusi nel beneficio ma fa riferimento a conoscenze specifiche dei beni oggetto dell'investimento e dei diversi settori industriali, in particolare per poter valutare all'interno di impianti e processi complessi la prevista interconnessione delle macchine e del software al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, una conditio sine qua non per poter godere del beneficio dell'iper-ammortamento.

L'ente di certificazione offre copertura assicurativa anche per investimenti minori
È opportuno sottolineare subito che l'ente di certificazione offre ampie coperture assicurative a tutela dei clienti che dovessero avere contestazioni del beneficio fiscale goduto: una garanzia di assunzione di responsabilità che riguarda anche i soggetti finanziatori come banche e società di leasing, che dai potenziali contenziosi vedrebbero aumentare il rischio di recupero del proprio capitale.

La copertura assicurativa per eventuali danni recati da una non corretta attività di valutazione è inclusa anche nelle analisi tecniche di investimenti per importi contenuti, come quelli messi in campo dalle Pmi: a loro, soprattutto, è destinato il piano Industria 4.0, data la loro rilevanza numerica nel paese, così come al segmento che ha più difficoltà ad abbracciare la digital transformation.

L'ente di certificazione può dunque giocare un ruolo importante a supporto delle micro, piccole e medie imprese, che sovente non hanno al loro interno competenze specialistiche – negli ambiti della digitalizzazione, della gestione dei big data, dell'Internet of Things e della manifattura additiva – necessarie a distinguere un investimento di Industria 4.0 da un investimento in tecnologia tradizionale, e anche a valutarne i rischi intrinseci.

L'ente di certificazione accreditato impiega infatti risorse selezionate, e può contare sull'esperienza nei processi industriali grazie all'attività per la certificazione dei medesimi processi secondo le norme internazionali di riferimento. A ciò aggiunge la garanzia di imparzialità e il controllo per l'omogeneità dei propri valutatori, che sono inoltre tenuti alla massima riservatezza. Investire in nuovi macchinari e dotazioni, infatti, è una scelta strategica che può diventare un vantaggio competitivo sul mercato.

Per concludere, gli enti di certificazione accreditati offrono, per loro stessa costituzione, importanti garanzie all'intero sistema: conformità, competenza, multidisciplinarietà, esperienza, omogeneità di valutazione e assunzione di responsabilità, tutti elementi fondamentali per il successo del meccanismo di valutazione.
Evitano che siano destinate risorse economiche a investimenti non coerenti con gli obiettivi di Industria 4.0 e, nel contempo, forniscono maggiore sicurezza al settore delle imprese e del credito contro il rischio di eventuali successivi controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate che potrebbe ritenere non giustificato il beneficio fiscale.

In termini più generali, contribuiscono a generare un meccanismo di fiducia che genera benefici per le imprese e accelera lo sviluppo del paese.

È interamente dedicato a Industria 4.0 il nuovo portale messo a punto da Icim, ente di certificazione indipendente, insieme ad Anima, Federazione delle associazioni nazionali dell'Industria Meccanica di Confindustria e a Ucimu-Sistemi per produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e relativi prodotti.

Il portale Industria 4.0 e iperammortamento, a cui si accede dai siti www.anima.it, Icim e Ucimu, nasce con l'intento di fornire alle imprese italiane, di qualsiasi settore e dimensione, un sito completo di tutti gli elementi per potersi informare sulle opportunità e gli adempimenti previsti dal piano, porre domande specifiche, richiedere preventivi, gestire lo scambio on line di documenti necessari per la verifica dell'analisi tecnica.

Il portale è diviso in 4 sezioni: Industria 4.0 e iperammortamento - informazioni e documentazione aggiornata a cominciare dalle normative di riferimento (leggi e circolari del Mise), articoli, commenti e case histories ma anche le varie possibilità di finanziamento; Domande e risposte – dove trovare riscontri o porre nuovi quesiti sul proprio caso specifico in totale privacy; Come usufruire dei benefici fiscali. I servizi Icim – modalità di accesso alle agevolazioni e come trovare il servizio Icim adeguato alle proprie necessità; e Area riservata alle aziende clienti Icim - con la possibilità di caricare in completa sicurezza informatica i propri progetti di innovazione 4.0 e richiedere a Icim un'offerta per la valutazione tecnica e il rilascio dell'attestazione di conformità.

Per rispondere ai quesiti, Icim, Anima e Ucimu mettono in campo un team di esperti in grado di esprimere le migliori competenze per la corretta applicazione dei criteri della legge di bilancio 2017 e della relativa linea guida del ministero Sviluppo economico.

Possono accedere alle funzionalità del portale tutte le aziende che intendono valutare l'opportunità di investimento nel 2017 in ottica Industria 4.0.

Grande spazio viene dato, naturalmente, allo strumento cardine del Piano, l'iperammortamento al 250%: per beneficiarne le aziende devono fornire garanzia che il bene possa rientrare nell'agevolazione, con l'obbligo di una attestazione di parte terza per beni di valore superiore a 500.000 euro.

La recente circolare dell'Agenzia delle Entrate precisa che l'attestazione di terza parte è sempre possibile anche per beni di valore inferiore, e consiglia di affiancare all'attestazione l'analisi tecnica, un documento di dettaglio che descrive il rispetto dei requisiti e ha l'obiettivo di evitare possibili contenziosi in futuro.

A tal proposito Icim, quale organismo di certificazione accreditato, offre ampie coperture assicurative a tutela dei clienti che dovessero avere contestazioni del beneficio fiscale goduto e competenze multisettoriali di processo, impianti e sistemi aziendali.

All'interno del portale vengono illustrate anche le altre misure di incentivazione e sostegno previste dal piano nazionale Industria 4.0, come la proroga del superammortamento e le agevolazioni a supporto delle Pmi.

Alla voce finanziamenti spicca, inoltre, un progetto di sistema di Anima, nato per diversificare le tradizionali fonti di finanziamento del debito bancario: è Meccanica bond, studiato insieme al Politecnico di Milano, per consentire alle imprese di ottenere il capitale necessario per finanziare progetti di investimento di mediolungo termine in tecnologie 4.0 per acquisire nuovi impianti, fare ricerca e sviluppo, investire in brevetti o acquisire altre imprese.

Si può accedere al portale tramite l'indirizzo: www.i4punto0.it

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