Italia-Russia più vicine. E l'export della meccanica cresce a doppia cifra

La Task Force Italo Russa di ottobre a Ekaterinburg

18 dic 2017

Alessandro Durante

Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 712.

È stata una tappa decisamente positiva quella che ha portato a Ekaterinburg una nutrita rappresentanza italiana. Guidata dal direttore generale Promozione e Internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico Fabrizio Lucentini, in coordinamento con l'Ambasciata d'Italia in Russia per la quale era presente Niccolò Fontana in qualità di consigliere commerciale, la XXVI Task Force Italo-Russa è stata realizzata grazie all'organizzazione fornita dal team di PierPaolo Celeste direttore ufficio di Mosca dell'Ice e dal supporto della sede Ice di Roma.

Sono stati più di 200 gli incontri avuti tra Pmi italiane e Russe nel corso del 12 ottobre. Nella sessione plenaria e conclusiva dell'evento Fabrizio Lucentini e il suo omologo russo Maxim Parshin, Co-presidente della Task Force, hanno firmato un protocollo d'intesa che rinnova l'impegno bilaterale a far crescere l'interscambio commerciale, tecnologico e di partnership tra Italia e Russia.

Al successo dell'iniziativa hanno contribuito anche la Camera di Commercio Italo-Russa per la quale era presente il segretario generale Leonora Barbiani e Gim Unimpresa con il vicepresidente Vittorio Torrembini.

La Task Force nasce nei travagliati primi anni '90 per volontà dei rispettivi ministeri dello Sviluppo economico, con l'obiettivo di mantenere aperto un canale di comunicazione tra i due paesi che partisse dalla costruzione di una reciproca collaborazione.

A cominciare dal sostegno al tessuto industriale più delicato, ma al contempo importante, per la Russia, in particolare in quegli anni, e per l'Italia che già era avviata a mettere le basi delle grandi performance all'estero che oggi vediamo realizzati.

La visita al museo dedicato a Boris Eltsin, cittadino illustre di Ekaterinburg, ha avuto il pregio di far ricordare da cosa siamo partiti, e quanta strada abbiano fatto entrambi i paesi dal punto di vista industriale e delle Pmi. I dati dei primi 6 mesi dell'anno sembrano confermare il buon andamento delle relazioni commerciali con i russi, segnando un +46% rispetto a giugno 2016. Osservando questi numeri sembra che il piano nazionale di sostituzione all'import voluto dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, possa anche diventare un volano per le nostre esportazioni, e non solo un ostacolo.

In particolare su alcuni settori per i quali la Task Force Italo Russa ha riunito aziende italiane e Russe interessate a sviluppare nuove e proficue relazioni a partire da tre tavoli tematici specifici dedicati a building (nuove tecnologie per l'edilizia e materiali da costruzione, arredamento e complementi, domotica, illuminotecnica, progetti infrastrutturali congiunti), macchine utensili (macchine elettromeccaniche, macchine lavorazione metallo, macchine per fonderia) oltre a tecnologie e subfornitura per l'oil&gas (industria chimica, petrolchimica, produzione di polietilene, polipropilene, prodotti di caucciù sintetici/copertoni, compressori e pompe, sistemi di combustione, valvole).

L'export della meccanica in Russia segna un +46%
E in effetti i dati di export sembrano più che confermare la bontà delle relazioni commerciali tra Mosca e Roma. Nel confronto tra i primi 6 mesi 2017 e lo stesso periodo del 2016 l'export delle tecnologie e dei prodotti Anima meccanica varia ha raggiunti i 450 milioni di euro che rendono la Federazione Russa sesto paese di destinazione per il nostro export.

In particolare turbine a gas, motori a combustione interna, impianti di climatizzazione stanno registrando le migliori performance tra i comparti più rappresentati con dimensioni di export tra i 40 e gli 80 milioni di euro. Notevoli anche i risultati relativi al settore caldareria/ pressure equipment, macchine edili, stradali e minerarie così come il sollevamento e movimentazione, i forni industriali e i carrelli che segnano incrementi notevolissimi, tra il 50 e il 150%.

Le macchine per la lavorazione della carne rappresentano una novità dal punto di vista di questo mercato che sembra accogliere con grande favore le tecnologie italiane di questo settore.

Battuta d'arresto invece per uno dei nostri comparti più importanti e conosciuti nel mondo come quello delle valvole e rubinetteria, diminuito di un terzo, dei forni per pane (–40%) e in misura più limitata le macchine per la trasformazione della frutta (–8%) e i distributori di carburante (–18%).

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