Made in Steel: il futuro dell'acciaio

«Crediamo nell'acciaio, ma bisogna invertire la rotta».

14 mag 2015

«Crediamo nell'acciaio, ma bisogna invertire la rotta». Ha esordito così Emanuele Morandi alla presentazione della sesta edizione di Made in Steel, la conference & exhibition della filiera dell'acciaio organizzata da Siderweb, che si terrà presso i padiglioni di fieramilano (Rho) dal 20 al 22 maggio.

«La fiera è un potente strumento di marketing» continua Morandi, AD dell'evento, «che può aiutare a contrastare la tendenza negativa in cui versa il mondo della siderurgia italiano. Per farlo, però, bisogna comunicare una visione di cluster, puntando sulle nostre eccellenze».

Della stessa idea anche il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, che ha spiegato: «l'Italia negli anni '90 produceva il 7%-8% dell'acciaio mondiale, mentre oggi la sua quota è scesa all'1,5%. Tra poco scenderemo sotto l'1%». È quindi venuto il momento, per la siderurgia italiana, «di ridefinire la propria mission». In questo, l'acciaio è «metafora del Paese».

Vanno prese perciò importanti decisioni sul futuro del «nostro settore ed in quest'ambito la riflessione "Industria e Acciaio 2030", promossa da Siderweb, è un lavoro interessante, che merita una lettura». Proprio "Industria e Acciaio 2030" rappresenterà uno dei principali appuntamenti convegnistici di Made in Steel. L'evento, che si terrà il 20 maggio alle 14.30 nella sala convegni "Siderweb Conference Room", presenterà i risultati dello studio commissionato da Siderweb sul futuro a lungo termine della siderurgia italiana. Ne ha anticipato alcuni assunti Gianfranco Tosini, responsabile dell'Ufficio Studi di Siderweb. «Nei prossimi 15 anni ci sarà un grande cambiamento degli scenari. La produzione mondiale salirà di 400 milioni di tonnellate, con l'80% della crescita dell'output ed il 90% di quella dei consumi appannaggio dei Paesi emergenti. Per conservare una siderurgia efficiente, i Paesi sviluppati saranno costretti a concentrarsi sulle produzione ad alto valore aggiunto e di nicchia, lasciando le commodity ai Paesi emergenti».

Tra i trend futuri anche la riconversione degli altoforni a forni elettrici: la Cina, ad esempio, entro il 2030 passerà dal 10% di forni elettrici al 35%. Dovremmo poi affrontare la criticità del rottame: nel 2020 il gap tra domanda e offerta sarà tale da rendere necessario il ricorso ad altre fonti, come i preridotti. Gli utilizzatori finali saranno soprattutto i costruttori di automotive, un ramo industriale che vedrà anch'esso un notevole sconvolgimento. Se oggi l'acciaio costituisce il 70% del peso dell'automotive, entro i prossimi 15 anni diventerà il 30%. Anche nel settore energetico ci saranno delle profonde trasformazioni: il forno elettrico introdurrà una serie di materie prime diverse.

È tornato, invece, al concetto di collaborazione di filiera Roberto Ariotti, presidente di Assofond. «La nostra associazione crede da tempo nell'importanza del dialogo tra i diversi livelli della filiera produttiva legata all'industria fondiaria. Con la cooperazione e la condivisione delle conoscenze siamo infatti convinti che le aziende possano farcela, pur in un momento complesso per l'economia italiana. Siamo molto ottimisti e convinti che sarà un successo».

Dello stesso avviso il presidente di fieramilano, Roberto Rettani, il quale ha sottolineato la positività dei numeri della manifestazione, sommati a quelli di Expo e di quelli registrati dall'ente fieristico in questo inizio di 2015. Un insieme di fattori che rappresentano per Milano una «congiuntura estremamente positiva».

Fabio Rocca, amministratore delegato di Siderweb, ha spiegato invece il rapporto tra Made in Steel e Siderweb. Siderweb dal febbraio 2014 è possessore al 100% delle quote della conference and exhibition e, negli ultimi mesi, sta vivendo una fase di profonda trasformazione. «Da portale della siderurgia puntiamo a diventare la community della filiera dell'acciaio italiano, con nuovi servizi e soprattutto con una logica comunicativa che è passata da un flusso di notizie "da uno a molti" a uno "da molti a molti", con la collaborazione diretta degli utenti».

Infine, l'architetto Oliviero Baldini rappresenta una delle maggiori novità del 2015. Baldini è il direttore artistico della manifestazione, con un lavoro che punta «tramite tre concetti, ovvero futuro, sostenibilità e innovazione, a dare corpo ad un processo di umanizzazione dell'acciaio, troppo spesso visto solo nella sua mera funzione produttiva».


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