700 numeri per raccontare l'impresa italiana

Dal 1919 siamo la rivista ufficiale di Anima/Confindustria. L'editoriale del numero 700

14 dic 2015

carlo fumagalli

Chi ha la fortuna di trovarsi davanti all'archivio storico di questa rivista troverà ben più di una raccolta di volumi. Avrà fra le dita quasi un secolo di storia industriale italiana. Leggete i primi numeri, sfogliateli piano, sentite la carta scricchiolare. Toccate il solco delle lettere stampate a piombo. Dal 1919 L'Industria Meccanica ha raccontato il lavoro di un'Italia appena uscita dalla guerra: vi hanno scritto, fra gli altri, industriali come Giovanni Silvestri e Camillo Olivetti ("Curate i particolari",esortava quest'ultimo nel titolo di un editoriale del 1921).

La copertina era arancione, e la testata di un carattere tipografico ancora oggi elegante e moderno.
Sfogliandola è chiaro lo sforzo delle imprese a crescere e acquisire credito presso i mercati internazionali.
Anni dopo sulle colonne della rivista la parola d'ordine era l'italianità.

Perfino la pubblicità vollero che fosse «esclusivamente italiana». E per spingere gli inserzionisti a promuoversi non c'erano giri di parole («Il cliente mette nel cestino i vostri cataloghi – recitava un annuncio – ma tiene sul tavolo l'annuario dell'Industria Meccanica»; e per chi non era solito mettersi in evidenza sulle pagine della rivista un altro annuncio incalzava: «...E allora per quale ragione vi lamentate che il vostro cliente ha fatto richiesta solo ai vostri concorrenti?»).
Dopo la guerra il boom economico, e L'Industria Meccanica diventa un punto riferimento tecnico e normativo per le aziende.

Negli anni la redazione ha girato, insieme alla Federazione (di cui è magazine ufficiale), tutta Milano: i primi numeri furono composti in via Tommaso Grossi, all'entrata laterale della galleria Vittorio Emanuele. Poi Foro Buonaparte, piazza Diaz, via Battistotti Sassi e dal 2005 in via Scarsellini. A fondarla fu Riccardo Falco, al tempo direttore generale di Anima. Firmò il primo editoriale Silvestri, poco prima di succedere a Giovanni Battista Pirelli alla presidenza di Confindustria. Scopo originale? Informare gli imprenditori dei fatti vissuti dal settore.

Grazie ai nostri lettori e alle imprese che sono cresciute con noi, siamo arrivati al settecentesimo numero. Oggi L'Industria Meccanica è sempre di più una guida per l'imprenditore per muoversi nel mercato di oggi e di domani. Racconta la meccanica mettendo al centro l'economia, la politica, le norme, l'export. Ma prima di tutto l'impresa.

Dall'introduzione a pag. 4 del numero 700 di novembre/dicembre

Energia, Edilizia, Alimentare, Movimentazione e logistica, Sicurezza e ambiente, Industria varia, Industria, 700