Acciai Speciali: Ori Martin non conosce crisi

Dai fondi di cemento armato agli acciai per la meccanica

09 giu 2015

Carlo Fumagalli

Dall'ufficio a vetri della direzione si può avere sotto controllo, dall'alto, tutto lo stabilimento di Ori Martin, a Brescia. Gli autocarri in entrata carichi di rottame. Il rossore del forno elettrico visibile in fondo al capannone. L'edificio che ospita il laminatoio. Le billette, la vergella, i laminati in barre stoccati in ordine e pronti per essere caricati.

«Siamo una piccola realtà, se rapportati al mondo della siderurgia», ci dice Natale Gaudenzi, direttore dello stabilimento, «ma è qui che facciamo la differenza: siamo flessibili nei confronti del mercato». La capacità di lavorare su commessa, in effetti, è quasi un'unicità nel settore dell'acciaio, ma non è il solo elemento che ha reso il gruppo Ori Martin immune dai contraccolpi della crisi che ha investito, ad esempio, tutti i fornitori del settore edile.

Ha giocato un ruolo decisivo, infatti, il coraggio di cambiare in corsa tipologia di produzione: dai tondi per cemento armato, che hanno fatto la fortuna dell'azienda a metà Novecento, alla produzione odierna di acciai speciali per la meccanica. Oggi lo stabilimento di Brescia fattura circa 350 milioni e dà lavoro a 400 persone, ed è fra i produttori più avanzati d'Europa. E per leggere questi risultati non va dimenticato un fattore sociogeografico: l'acciaieria Ori Martin convive con la città.

Così, integrata nel tessuto urbano a due passi da un parco e dalle scuole pubbliche, «è da sempre stimolata a investire per migliorare l'efficienza e contenere le emissioni», spiega Uggero de Miranda, vicepresidente e diretto discendente della famiglia che ha fondato l'azienda. Oggi è in allestimento un progetto da 12 milioni di euro che, una volta ultimato, convoglierà il calore in un impianto di teleriscaldamento della città di Brescia e, attraverso una turbina, produrrà energia elettrica per gli usi interni di stabilimento. (...) Continua

L'articolo completo in italiano e in inglese su Industria Meccanica 697 Maggio-Giugno

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