Assotermica contro il taglio al 55%

Per Paola Ferroli, una riduzione dell'incentivo al 41% per le caldaie, favorirebbe alcune tecnologie a scapito di altre, creando un'inutile confusione sul mercato.

07 nov 2011

Assotermica ribadisce la sua contrarietà all'ipotesi, circolata in questi giorni, di ridurre dal 55% al 41% l'incentivo per le caldaie a condensazione al di sotto dei 35 kW nell'ambito del maxiemendamento al Disegno di Legge Stabilità, in questi giorni in discussione al Consiglio dei Ministri.

Penalizzati gli impianti autonomi. Pur apprezzando l'impegno del Governo a prorogare fino al 2014 il bonus delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, Assotermica ritiene che l'abbassamento dell'aliquota, senza una ragione tecnica a supporto, finirebbe per penalizzare gli impianti di riscaldamento autonomi che, anche secondo le indicazioni di Enea, presentano un rapporto costi/benefici tra i migliori tra gli interventi incentivati ai fini dell'efficienza energetica delle abitazioni.

Rischio confusione tra i consumatori. "Introducendo una differenziazione economica come il 41% - afferma Paola Ferroli, Presidente Assotermica (nella foto) – si favoriscono alcune tecnologie a discapito di altre. Ma, ancora peggio, si crea confusione attorno a un meccanismo complesso che avevamo chiesto di semplificare che, oggi, ci ritroviamo invece ancora più complicato di prima". Per Assotermica, invece, occorre diffondere maggiormente la tecnologia della condensazione in Italia, già ampiamente sviluppata in altri Paesi europei, anche grazie a politiche di sostegno strutturali e continue nel tempo.

Cinque o dieci anni, a scelta. "E' bene ricordare che il comparto della climatizzazione in genere dà direttamente lavoro a 25mila persone e a un indotto di 100 mila e l'Italia è orgogliosamente tra i Paesi leader in Europa - aggiunge Alberto Montanini, Vice Presidente Assotermica – Se il 55% venisse reintrodotto, chiediamo sia sviluppato su cinque o dieci anni a scelta dell'utente e che sia esteso ad una base più ampia di soggetti, quali enti e soggetti pubblici che hanno patrimoni immobiliari tanto ingenti quanto vetusti e dotati di impianti obsoleti oltre che altamente inquinanti".

Conto energia termico. Assotermica sostiene anche l'introduzione del Conto Energia Termico, come previsto dal Dlgs 28/11 sulle rinnovabili, non solo come semplice scelta opzionale alle detrazioni fiscali per l'utente finale, ma come vera e propria forma d'incentivazione di maggior presa verso una numerosa platea di soggetti che ad oggi non ha utilizzato il bonus del 55%. Secondo l'Associazione aderente ad ANIMA, infatti, a fronte di uno sforzo contenuto sulla bolletta energetica si potrebbe altresì definire uno strumento che in termini di marketing, di confidenza dell'industria e di impatto territoriale contribuirebbe alla diffusione di tecnologie quali il solare termico, i generatori di calore a condensazione e le pompe di calore, nel rispetto degli obblighi che la Comunità europea ci pone.

Appuntamento a Roma. Assotermica parteciperà al Convegno in programma domani, 8 novembre, a Roma, presso la Camera dei Deputati, organizzato dalla Federazione ANIMA e intitolato: "Fonti rinnovabili termiche ed efficienza energetica: le scelte del Parlamento".

Assotermica - Associazione produttori di apparecchi e componenti per impianti termici - è federata ad ANIMA; rappresenta 60 industrie produttrici di apparecchi ed impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale, un settore che in Italia occupa circa 11.500 addetti e fattura oltre 2 miliardi di euro.

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