Australia, valige pronte

Ieri a Varese l'evento Ucc per capire le richieste del mercato australiano e gettare le basi per un filo diretto nella progettazione, montaggio e manutenzione di reattori, serbatoi in pressione, scambiatori di calore, tubazioni e carpenteria.

12 giu 2013

c,f,

In Australia il comparto Oil e Gas apre scenari senza precedenti, nei prossimi 10 anni sarà il mercato più dinamico a livello internazionale: opportunità da non perdere per la caldareria italiana.
Per conoscere le regole di accesso alle procedure di mercato e superare gli ostacoli normativi, Ucc (Associazione costruttori di caldareria) ha organizzato ieri un doppio evento tecnico e di networking a Varese, riunendo imprenditori del comparto e di tutto l'indotto interessato, e istituzioni.

«È il primo passo che ci vedrà intraprendere un percorso articolato» ha spiegato Luca Pellizzer, Presidente di Ucc (foto Redazione). «Dopo aver acquisito gli strumenti tecnici e normativi per accedere al mondo australiano, infatti, porteremo il prossimo autunno gli imprenditori australiani nel nostro Paese, e parteciperemo con ANIMA all'importantissima Australian Oil e Gas Exibition nel febbraio 2014 per far conoscere meglio il nostro made in Italy».

Relatore principale del convegno tecnico Felix Herzing (ISAIAH Technical-Consulting-Inspection-Training), che ha argomentato le aperture del mercato australiano. Ospiti inoltre rappresentanti dell'ASME, con l'annuncio in diretta di un riconoscimento ufficiale permanente nei confronti dell'industria italiana (in particolare caldareria), che si tradurrà in un scambi di informazioni utili per stilare le normative internazionali.

Fra le relazioni tecniche del pomeriggio, importante l'intervento di Giancarlo Canale, Istituto italiano della Saldatura, volto a illustrare le regolamentazioni australiane in materia.

Nel corso della serata sono inoltre intervenuti responsabili del Progetto ANIMA Estero Sicuro, trattando gli aspetti legali e fiscali legati al business australiano. E del Progetto Dogana Facile: fra i temi toccati il "dual use", la restituzione dei diritti sui materiali ferrosi, i dazi in Australia e le opportunità connesse all'incastro delle preferenzialità.

Obiettivo finale di questa strategia di internazionalizzazione sarà anticipare le richieste specifiche del mercato australiano e gettare le basi per un filo diretto nella progettazione, montaggio e manutenzione di reattori, serbatoi in pressione, scambiatori di calore, tubazioni e carpenteria, svicolando dal tipico lavoro indotto dai grandi contractor statunitensi. «Non possiamo permetterci di arrivare tardi a questo appuntamento» conclude Pellizzer, «Le risorse ci sono, e noi ci crediamo».

(Altri servizi su L'Industria Meccanica 686 Luglio/Agosto)

(Foto © Yuri Vazzola)

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