Bene le macchine per edilizia

Il comparto rappresentato da Ucomesa prevede di chiudere l'anno con una crescita del 5,4% grazie al buon andamento dell'export, mentre il mercato domestico segna il passo.

22 ott 2012

Bisogna ringraziare le esportazioni, poiché il mercato domestico resta stagnante, se alcuni comparti della meccanica continuano a tirare nonostante la crisi. E' il caso delle macchine edili, che hanno chiuso il 2011 con un incremento del fatturato, modesto ma confortante (+5,5%), in virtù di esportazioni per quasi 1,85 miliardi di euro, in crescita del 10% sull'anno precedente. Quanto basta per instillare nelle aziende del settore un cauto ottimismo, nonostante le speranze, a inizio anno, fossero di un incremento più sostanzioso.

"Per il 2012 l'andamento del settore è previsto in crescita, non certo grazie al mercato domestico stimato in ulteriore diminuzione (-2,3%) ma sempre per il supporto dell'export che, a consuntivo, si spera possa eguagliare il buon risultato del 2011 - afferma Luca Turri, Presidente Ucomesa - La situazione dell'occupazione dovrebbe mantenersi stabile, ma non si esclude una ulteriore lieve diminuzione".

"I volumi di export registrati prima della crisi restano un obiettivo ancora lontano - aggiunge Turri -, ma rimane la fiducia che le vendite all'estero continuino a sostenere il settore, che, va sottolineato, è costituito in massima parte da piccole e medie imprese alle quali va reso il grande merito di aver saputo trovare la forza e le risorse per competere, anche con aziende ben più grandi e strutturate, sui mercati internazionali".

Il settore delle "Macchine edili, stradali, minerarie ed affini" soltanto nel 2008 sviluppava un fatturato attorno ai 4 miliardi di euro, con un export di quasi 2,9 miliardi. Nel 2009, in piena crisi mondiale, il settore ha registrato un crollo dell'export (-39%), fino ad allora elemento trainante nonché fattore compensativo di una domanda interna debole, se non proprio inesistente, a causa della mancanza o del cronico rinvio degli investimenti nell'industria delle costruzioni in Italia. La pesante riduzione delle esportazioni e l'assenza di un mercato domestico hanno trascinato verso il basso la produzione del settore, attestatasi sui 2,6 miliardi di euro (-35% rispetto al 2008), determinando in alcuni comparti una situazione difficilissima, con perdite di fatturato anche dell'80%. Nel 2010, con un export di circa 1,7 miliardi di euro, ancora in calo del 4% rispetto all'anno precedente, il fatturato del settore si è ulteriormente contratto (-8,5%) attestandosi sotto i 2,4 miliardi di euro.

Il mercato ha riscontrato un aumento significativo dell'export verso Stati Uniti (+52%), Francia (+36%), Turchia (+47%), Russia (+86%) e Germania(+16%). Singolare l'incremento dell'export verso la Romania (+259%) e la Colombia +(86%).

Edilizia, Economia, UCoMESA