Caso Fiat: Marcegaglia scrive agli associati

L'accordo confederale del 28 giugno non è in contrasto con l'art.8 della manovra di agosto. Per Emma Marcegaglia, non c'è alcuna oggettiva convenienza a restare fuori da Confindustria. "Oggi dobbiamo essere più che mai forti e uniti".

07 ott 2011

Il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha inviato oggi una lettera ai presidenti delle associazioni confederate per chiarire alcuni punti relativi all'annuncio fatto alcuni giorni fa dal gruppo Fiat sulla decisione di lasciare il sistema. Premettendo che ogni azienda è libera di aderire o meno al sistema confederale, Marcegaglia esprime però disappunto per le motivazioni addotte: "che possono condurre alla conclusione che Confindustria non abbia lavorato in questi anni per modernizzare le relazioni sindacali". O, peggio ancora: "che vi sia una qualche oggettiva convenienza a stare fuori da Confindustria".

Non c'è contrasto con l'art. 8. Emma Marcegaglia ribadisce nella missiva che l'accordo confederale firmato con i sindacati non è in contrasto con l'art.8 della manovra di agosto; quindi, chi aderisce a Confindustria non deve rinunciare ad applicare i nuovi strumenti legislativi varati dal Governo, purchè vi sia il consenso sindacale. Una posizione che trova pieno appoggio dal Governo: "L' accordo tra le parti raggiunto a giugno e sottoscritto a settembre non ha depotenziato o sterilizzato, nè poteva farlo, l'articolo 8 sulla contrattazione collettiva - ha confermato oggi il Ministro del lavoro Sacconi -. La fonte legislativa è ovviamente sovraordinata a quella contrattuale. Nello specifico, l' articolo 8 contiene norme di sostegno alla libera contrattazione. E' dunque la legge oggi a garantire la capacità degli accordi aziendali in tutti i settori, non solo industriali, anche in deroga al contratto nazionale e a specifiche disposizioni normative".

Relazioni sindacali moderne e regolate. Il presidente di Confindustria conferma, anche nella sostanza, la validità di quell'accordo: "Abbiamo condiviso con le organizzazioni sindacali un sistema di relazioni moderno, regolato, ma non certo ingessato. Un sistema che riconosce un ruolo al sistema di contrattazione nazionale, ma che soprattutto, per la prima volta, dà certezza ed esigibilità al contratto aziendale e permette a quest'ultimo di fare intese modificative molto ampie per cogliere opportunità di crescita e sviluppo o per gestire meglio le ristrutturazioni".

Meglio in Confindustria. Restando all'interno di Confindustria - continua Marcegaglia - si hanno due vantaggi evidenti: si può contare su un sistema di regole condiviso, per stabilire quando un accordo aziendale è valido nei confronti di tutti i lavoratori; e, in seconda battuta, si può ottenere l'assistenza dell'Associazione industriale nella definizione degli accordi sindacali e nella gestione di potenziali conflitti.

Richiamo all'unità. In conclusione, il presidente di Confindustria chiama a raccolta gli industriali: "Oggi dobbiamo essere più che mai forti e uniti per affrontare una grave crisi internazionale e per aiutare il nostro paese a uscirne a testa alta. Insieme potremo cogliere appieno tutte le opportunità che anche in questi anni difficili siamo stati capaci di costruire". All'appello di Confindustria ha già risposto ANIMA, che proprio ieri - per bocca del Presidente - aveva confermato il pieno appoggio al sistema: "La meccanica italiana è un elemento di grande competitività per il nostro Paese e resta ben presente in Confindustria e nel tessuto industriale nazionale", aveva scritto Sandro Bonomi in una lettera aperta inviata ai principali quotidiani italiani.

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