Cassonetto per i rifiuti elettronici

Consorzio Ecolight e Gruppo Hera rispondono agli obblighi dell'Uno contro Zero.

23 lug 2014

Il consorzio Ecolight, in collaborazione con il Gruppo Hera, ha posizionato in Emilia Romagna i primi dieci cassonetti smart per la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici e delle pile. «È un servizio che abbiamo predisposto per rispondere all'Uno contro Zero, ovvero l'obbligo di ritiro gratuito dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni -fino a 25 cm- da parte dei negozi che hanno una superficie di vendita dedicata alle apparecchiature elettroniche superiore ai 400 metri quadrati», spiega il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio.

«Un servizio che solleva i negozi dalla gestione dei rifiuti consegnati dai clienti, ma soprattutto va incontro ai cittadini nell'ottica di facilitare il conferimento dei RAEE per aumentarne i volumi di raccolta».

I nuovi cassonetti sono stati sviluppati nell'ambito del progetto Identis WEEE - iniziativa cofinanziata dall'Unione Europea all'interno del programma Life+ e realizzata da Hera, Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum - e rappresentano un'evoluzione dei RAEEshop la cui sperimentazione è in corso.

L'accesso per il consumatore è estremamente semplice: basta identificarsi con la tessera sanitaria e, indicando il tipo di prodotto da smaltire, il cassonetto apre uno sportello dove mettere il rifiuto. Sono stati progettati per accogliere i RAEE di dimensioni ridotte, come cellulari e piccoli elettrodomestici oltre alle lampadine a risparmio energetico (i raggruppamenti R4 ed R5) e le classiche pile portatili. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento della loro raccolta fino allo loro trattamento e recupero.

«In concreto, si tratta di un doppio servizio che mettiamo a disposizione sia della distribuzione nell'intento di sgravarli dalla gestione di questi rifiuti, sia ai consumatori che sapranno che in un determinato punto potranno portare i loro rifiuti elettronici - prosegue Dezio -. I nuovi traguardi indicati dalla normativa sono impegnativi: nei prossimi due anni dovremo passare dai 4 kg procapite raccolti ai 12. E per questo occorre l'impegno di tutti: nostro, da parte della distribuzione e da parte dei cittadini».

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