Cogenerazione tra caos e ritardi

C'è ancora molta confusione sull'attuazione della direttiva europea, che insieme ai ritardi penalizzano la cogenerazione. Stella: "7 anni per avere gli incentivi, un solo giorno per triplicare le tasse".

08 nov 2011

Con i recenti decreti attuativi della scorsa estate, anche l'Italia si sta allineando alla normativa europea in tema di cogenerazione. Tuttavia, afferma Italcogen, il percorso verso nuovi scenari in tema di efficienza energetica e uso delle energie rinnovabili, sia in ambito industriale che civile e residenziale, appare ancora lungo e difficile.

"Nel settore della cogenerazione in Italia regna ancora molta confusione – afferma il Presidente Italcogen Silvio Rudi Stella – Si sono succeduti finora provvedimenti disorganici che, anziché favorire l'efficienza energetica, hanno invece colpito proprio la possibilità di sviluppare il settore della cogenerazione".

Cambia il calcolo delle accise. In un quadro già fortemente problematico, è arrivata la nota 75649 /R.U. del 6 settembre dell'Agenzia delle Dogane, che ha modificato radicalmente la metodologia di calcolo delle accise per il combustibile a uso cogenerazione. "Stravolgendo quello che era ormai una consuetudine, dettata dall'assenza di nuove regole da parte del Governo, ci si è trovati a far fronte a una nota, neanche un documento ufficiale come potrebbe essere un decreto, che stravolge il regime fiscale per la cogenerazione - osserva Stella -. Dopo 7 anni di attesa degli incentivi abbiamo avuto la sgradita sorpresa di vedere più triplicate le imposte dall'Agenzia delle Dogane, vanificando così tutto il possibile sostegno alla cogenerazione che il decreto attuativo poteva offrirci. Appare chiara la mancanza di comunicazione tra le istituzioni, che porta a provvedimenti di questo tipo che in un giorno disorientano un intero mercato."

Una lunga storia. Fino al 2004 la cogenerazione era regolamentata dal decreto Bersani emanato nel 1999. Sette anni fa è entrata in vigore la direttiva europea 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione come mezzo per incrementare l'efficienza energetica in vista del raggiungimento degli obiettivi 20/20/20. Ci sono voluti però altri tre anni per varare il decreto applicativo (20/2007), mancante però dei necessari decreti attuativi, emanati solo il 4 agosto e il 5 settembre di quest'anno. Mentre il primo decreto definisce le condizioni per la definizione di impianto CAR come da direttiva 2004/8, il secondo stabilisce le misure di incentivazione della cogenerazione, usando il meccanismo dei certificati bianchi.

"I due decreti sono arrivati con 7 anni di ritardo sulla direttiva, che oltretutto è in fase di rifusione, insieme alla direttiva 32/2006 sull'efficienza energetica – conclude il Presidente di Italcogen -. Il mercato si è regolato per anni con le norme vigenti e sicuramente non ha tratto giovamento dallo stallo legislativo. Siamo ancora in attesa a distanza di anni del decreto che dovrebbe semplificare le procedure burocratiche per la piccola e la micro cogenerazione."

Italcogen, federata ANIMA, rappresenta i costruttori e i distributori di impianti di cogenerazione e celle a combustibile a livello nazionale. L'associazione aderisce a Cogen Europe, organismo europeo di categoria con sede a Bruxelles.

Edilizia, Economia, Italcogen, Rudy Stella