Come incentivare le pompe di calore

Co.Aer propone un incentivo commisurato alla quantità di energia rinnovabile impiegata.

08 nov 2011

Le pompe di calore sono uno dei sistemi di climatizzazione a ciclo annuale attualmente più efficiente ed efficace, in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 di riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di gas climalteranti e di incremento dell'utilizzo di fonti rinnovabili. Queste apparecchiature consentono risparmi del 40-60% di energia primaria, con pari riduzione della CO2, e impiegano per il loro funzionamento circa il 75% di energia rinnovabile. Ciò nonostante in Italia stentano a decollare, come spiega Bruno Bellò, Presidente di Co.Aer/ANIMA (nella foto): "Nel nostro Paese, una delle principali barriere alla diffusione è rappresentata dalle tariffe elettriche".

Energia elettrica troppo costosa. Il costo dell'energia elettrica varia infatti da 0,30 €/kWh della tariffa "D" nel settore domestico a circa 0,18 €/kWh della tariffa BT, come per il centralizzato e il terziario; un costo in ogni caso nettamente più alto rispetto al costo medio dell'energia elettrica in Europa. Poiché l'AEEG esclude la possibilità di intervenire sul sistema tariffario, introducendo una tariffa ad hoc per le pompe di calore, per colmare questo divario si rende necessario pensare a un altro strumento di sostegno che "indirettamente" riallinei i costi medi di gestione ai costi europei.

Proposta concreta. Co.Aer. avanza una proposta di incentivo commisurato alla quantità di energia rinnovabile impiegata dalla pompa di calore. L'obiettivo è premiare, nell'ambito dei sistemi per la produzione di energia termica, la quantità di energia rinnovabile impiegata o la quantità di energia primaria risparmiata, considerando la climatizzazione invernale, l'unica attualmente contabilizzabile come FER.

Per almeno dieci anni. "Come Co.Aer proponiamo un incentivo di 4,5 centesimi di euro per kWh di energia termica rinnovabile impiegata, per una durata di 10 anni, con un decalage progressivo del 10% ogni due anni - conclude il Presidente Bellò - L'incentivo deve avere la stessa remunerabilità della detrazione fiscale del 55%, deve essere erogato non più in rapporto ai costi di installazione, ma alla quantità di energia rinnovabile consumata (FER). Abbiamo bisogno sia un sistema strutturale garantito per un numero sufficiente di anni (almeno dal 2012 al 2020) tale da indirizzare con efficacia il mercato verso la tecnologia dei sistemi a pompa di calore. Chiediamo che sia erogato annualmente, per dieci anni consecutivi, pari alla vita tecnologica della pompa di calore". Con pochi dati e mediante apposite formule, il GSE sarà in grado di quantificare l'energia rinnovabile consumata ogni anno e quindi determinate l'incentivo annuale spettante all'utilizzatore.

Confermare il 55%. Secondo l'Associazione, è necessario che venga confermata la detrazione fiscale del 55% delle spese sostenute per l'installazione di pompe di calore, potenziato il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (Certificati bianchi) e, infine, introdotto il Conto energia per le rinnovabili termiche, come chiedono le associazioni del settore.

Co.Aer è l'Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici, un comparto che occupa 7.250 addetti per una produzione di 1.420 milioni di euro e una quota export/produzione del 56%.

Edilizia, Economia, pompe di calore, Co.Aer, Bruno Bellò