Confindustria dal Papa: il nuovo umanesimo

7000 imprenditori ricevuti in Vaticano

29 feb 2016

l.a.

7000 imprenditori italiani ricevuti nella sala Nervi da Papa Francesco. È la prima udienza in Vaticano nella storia di Confindustria. È il Giubileo di Confindustria.

«Voi avete una nobile vocazione» così il Papa saluta gli uomini dell'economia reale italiana che si sono riuniti sotto il richiamo «Fare insieme» perché «siete chiamati a realizzare il bene comune e ad essere artefici di un nuovo umanesimo».

Nell'attesa dell'arrivo del Pontefice, sono state condivise alcune belle storie aziendali come quella di Marino Golinelli, per il quale fare impresa è ridare alla società una parte della fortuna che si riceve e dare opportunità ai giovani di non aver paura del futuro. Gli fa eco Romano Arti grafiche ha presentato alla platea tre generazioni, fondatore, figli e nipoti e poi ancora storie di imprenditoria femminile e letture di umanità industriale.

«Come sarebbe diversa la nostra vita se imparassimo davvero a lavorare, a pensare, a costruire insieme», provoca così la platea il Papa commentando il titolo del Giubileo di Confindustria, perché "fare insieme significa coinvolgere soggetti spesso dimenticati o trascurati».

Il Presidente Squinzi, poco prima, aveva accolto il Papa riconoscendo che «il mondo chiede atti di responsabilità a cui gli imprenditori non vogliono sottrarsi». Con grande umiltà e realismo il Presidente ha giudicato che «non abbiamo risposte immediate, ma disponiamo di un bene prezioso, l'impegno delle nostre imprese» che si trovano ad operare in un tempo storico contraddittorio perché «disponiamo di mezzi incredibili ma mai come oggi l'essere umano sembra solo e fragile».

Il Pontefice ha a cuore che «al centro di ogni impresa vi sia l'uomo con sogni, necessità, speranze e fatiche», con un'attenzione particolare ai «giovani, oggi prigionieri della precarietà» e chiede che «il lavoro dia loro, oltre a un onesto salario, anche la dignità».
Il Papa, infine, parla chiaro invitando a non prendere scorciatoie e a scegliere la giustizia come la via maestra perché «il vostro impegno è costruire una società più giusta».
Un incontro storico che ha già segnato la storia dell'imprenditoria italiana.

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