Conto termico inadeguato per il SEN

Per Anima, le misure contenute nella bozza del documento inviato alla Conferenza Stato Regioni sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi enunciati nella Strategia Energetica Nazionale.

21 nov 2012

Per Anima, le misure contenute nella bozza del documento inviato alla Conferenza Stato Regioni sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi enunciati nella Strategia Energetica Nazionale.

La Federazione della meccanica varia e le sue associazioni che operano nelle rinnovabili termiche, dopo aver manifestato "soddisfazione, salvo sorprese" in occasione dell'annuncio del Conto Energia Termico, sollevano alcune perplessità sui contenuti della bozza del decreto inviato alla Conferenza Stato Regioni, esprimendo una parziale soddisfazione su alcune scelte e una forte delusione su altre.

Secondo il presidente di ANIMA, Sandro Bonomi: "Le misure non sono adeguate per raggiungere gli obiettivi enunciati nella Strategia Energetica Nazionale della quale il Conto Termico dovrebbe essere una delle misure portanti per uno sviluppo 'sano' delle rinnovabili", senza contare che alle rinnovabili termiche vengono destinati solo 900 milioni di euro l'anno, solo un settimo di quanto speso per il fotovoltaico.

Non solo. Il Conto Energia Termico, nel suo attuale assetto, non premia le pompe di calore, la cui remunerabilità è ben al disotto del 40% dichiarato: "Arriviamo al massimo al 15-20% per le pompe di calore fonte aria e addirittura a meno del 10% per quelle fonte acqua", commenta Bonomi.

Un altro aspetto criticato è la mancata incentivazione delle caldaie a condensazione per il settore privato, lacuna che l'associazione si augura possa essere colmata da una detrazione fiscale del 55% spalmata su un tempo di recupero dell'investimento inferiore ai 5 anni, come la stessa Strategia Energetica Nazionale sembra indicare. Infine, per quanto riguarda il solare termico, l'incentivo è decisamente inferiore a quanto auspicato se rapportato agli obiettivi molto ambiziosi del Piano d'Azione Nazionale per le Fonti Rinnovabili (PAN del 2010), che ipotizza di triplicare l'installazione di questo tipo di impianti entro il 2020. "L'aspetto positivo - sottolinea ANIMA - è che questa tecnologia può godere degli incentivi sia per il settore privato così come per quello pubblico".

"Come Federazione che rappresenta le tecnologie impiantistiche per il comfort abitativo, l'efficienza energetica e le rinnovabili termiche, ANIMA prenderà tutte le iniziative possibili, cominciando dalle Regioni, atte ad apportare le necessarie modifiche alla bozza dell'8 novembre, in modo tale che il Conto Energia Termico diventi quello strumento in grado di passare dal dire al fare - conclude Bonomi -. Basta con i buoni propositi annunciati e mai applicati. La bozza del Conto Energia Termico in esame alle Regioni va modificata subito, assieme a un irrobustimento del 55%, altra misura fondamentale per riattivare il mercato interno e porre le basi per un efficientamento energetico dell'intero Paese".

Edilizia, Industria, Conto energia termico