Dalle case alle valvole: tutte le applicazioni della stampa 3D

Il mondo produttivo a confronto con l'Additive Manufacturing

09 giu 2015

Gloria Presotto

In principio c'è il modello, un file Cad. Poi, uno strato di polimeri dopo l'altro, prendono forma ingranaggi,
protesi mediche, gioielli. Ma anche barche, o abitazioni. Siamo a 3D Print Hub, la manifestazione di Senaf dedicata alla stampa 3D: tre giorni (dal 10 al 12 marzo) di esposizioni, convegni e workshop durante i quali il mondo produttivo si è confrontato con questa realtà poliedrica. C'è chi, come Massimo Moretti, ha pensato di stampare una casa.
Un'idea visionaria, cuore di Wasp Project, startup partita due anni fa il cui scopo è coniugare edilizia e stampa additiva.

L'intuizione di Moretti ha ben altre "dimensioni" rispetto a quelle dei classici prototipi: «Il nostro sogno è fabbricare una macchina alta 12 metri, Big Delta, in grado di stampare una casa vera e propria. È per finanziare questo progetto che abbiamo costruito la nostra azienda, che realizza stampanti 3D per produrre piccoli oggetti in ceramica e porcellana. Tramite queste versioni in scala ridotta troviamo i proventi necessari per lavorare al nostro sogno e al contempo perfezioniamo le tecniche di stampaggio». A 3D Print Hub è esposta la versione di 4 metri del "sogno" finale: una stampante dalla struttura semplice, a tre assi verticali, il cui perfetto bilanciamento consente bassi consumi energetici.

A muoversi infatti è solo l'estrusore a ugello rotante, in grado di depositare e compattare gli strati di materiale – in questo caso, un composto d'argilla – uno dopo l'altro. Non un semplice prototipo, ma una macchina pronta a entrare in commercio entro due mesi. «Sarà utile per produrre scenografie e sculture, ma anche barche, tramite l'utilizzo di speciali impasti di resina e fibra di carbonio» spiega Moretti.
Lo scopo del progetto è apportare una vera e propria rivoluzione nel mondo delle costruzioni. «L'edilizia diventerà un lavoro intellettuale, un mondo composto da tante microaziende dove ogni muratore sarà il designer della propria opera» sostiene Moretti.

Una macchina a impatto zero, alimentata in gran parte dall'energia solare, che utilizzerà come materiali di costruzione i prodotti presenti in loco, rivelandosi utile per creare strutture temporanee – villaggi profughi, ad esempio – e lavorare in situazioni ambientali estreme, dove il trasporto e lo stoccaggio dei materiali è dispendioso e difficile.

Nell'ambito di 3D Print Hub, d'al tronde, i criteri guida sono l'ottimizzazione e lo sguardo rivolto al futuro.
Altra impresa giovanissima ma già molto attiva è Bilcotech: nata nel 2009 come studio di progettazione 3D ha presto ampliato le sue competenze, occupandosi anche di distribuzione e consulenza.
«Quanto ci proponiamo» spiega Francesco Colonna, General Manager Bilcotech «è di sostenere le piccole e medie imprese che vogliono crescere in questo settore, trovando l'applicativo corretto alla stampante corretta».

Una delle aziende con cui opera Bilcotech è la compagna di stand Meccatronicore, startup trentina dinamica e innovativa. Tra i clienti, molte realtà industriali. Questo tipo di tecnologia, infatti, è sempre più utilizzato in ambito meccanico: «I nostri clienti si servono di queste macchine per produrre prototipi di ingranaggi, maniglie, boccole e pezzi per la rubinetteria» spiega Colonna «ma anche raccordi e valvole. Bosch, ad esempio, ha utilizzato queste stampanti per prototipizzare delle pompe idrauliche». Una vera e propria rivoluzione, a quanto pare: «Se una volta l'azienda doveva rivolgersi a un esterno per i prototipi, ora ha tutto "in casa", con vantaggi evidenti di tempo e costi». Produrre questi oggetti, infatti, è piuttosto economico: solo 26 euro per un kg di bobina di termoplastica.

Le macchine esposte dall'azienda sono stampanti 3D che utilizzano tecnologia Fdm (Fused deposition modelling). Nella configurazione più economica c'è solo un estrusore e il piano in vetro non è riscaldato. Il modello top è invece dotato di due estrusori, che permettono di stampare in bicolor e beneficiare dell'ausilio del secondo per i sostegni delle stampe. Anche la scelta nei materiali è molto ampia: si possono estrudere diversi tipi di termoplastiche (Hips, Pva, Pla, Abs), fino a 300 gradi.

L'articolo è pubblicato su Industria Meccanica 697 Maggio-Giugno

Leggilo sullo sfogliabile oppure abbonati alla rivista per ricevere subito ogni numero

Industria varia, Tecnologie & Prodotti, stampa 3d; IM1919