Geico conquista Nissan

Geico partner affidabile e tecnologicamente all'avanguardia.

07 apr 2016

Le grandi case automobilistiche continuano a scegliere Geico come partner affidabile e tecnologicamente all'avanguardia.

Questa volta è Nissan che si affida a Geico per la realizzazione del nuovo impianto di verniciatura a Sunderland, Gran Bretagna, che produrrà oltre 300 mila veicoli all'anno tra cui il nuovo SUV.

Geico, che nel 2011 si è alleata con il colosso giapponese Taikisha – ai vertici del mercato mondiale con un turnover 2015 di 1,5 miliardi di dollari, ha conquistato una posizione di leadership nella tecnologia per l'impiantistica automatizzata per la verniciatura auto, proprio grazie alla capacità di far fronte alle due esigenze primarie del settore automobilistico.

Geico quindi diventa un partner ideale per quei marchi automobilistici che pongono la formula del rispetto dell'ambiente coniugata con l'abbattimento dei costi di esercizio, al primo posto della strategia industriale.

Il nuovo impianto di Nissan, che produrrà oltre 300.000 veicoli all'anno tra cui il nuovo SUV del brand di lusso Infiniti, è un modello di efficienza: le soluzioni tecnologiche d'avanguardia di Geico porteranno ad una riduzione dei consumi energetici e dei costi d'esercizio del 25%, oltre ad azzerare il consumo di acqua nel processo di abbattimento dell'overspray e contenere le emissioni di Co2 nell'ambiente.

Si tratta quindi di un altro importante passo avanti verso l'obiettivo del 16 giugno 2020.

Ali Reza Arabnia, Presidente e CEO del gruppo Geico Taikisha, ha sottolineato il successo di questa operazione: "Il mercato europeo si sta aprendo a nuovi investimenti e opportunità e siamo davvero orgogliosi che ancora una volta siano stati scelti il know-how e la tecnologia italiani".

Geico è da sempre attenta anche ai problemi sociali: «Noi crediamo nel futuro e di recente abbiamo assunto oltre 20 neolaureati – spiega Ali Reza Arabnia –. Grazie alla nostra Fondazione Pardis, stiamo cercando di recuperare le professionalità dei 40 e 50enni che sono stati estromessi dal ciclo produttivo a causa della crisi. Crediamo, infatti, che la società italiana non possa prendersi il lusso di gettare al vento queste competenze. Mi auguro che questa nostra iniziativa faccia riflettere anche le altre imprese italiane".

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