Gli impianti termici camminano con l'export

I dati Assotermica indicano un 2012 stabile (+1,4%) per il settore, con le esportazioni ancora in leggera crescita.

25 ott 2012

Il mercato interno frena la volata dei costruttori italiani di impianti termici riuniti in Assotermica/ANIMA, che lo scorso anno hanno registrato una crescita nel complesso modesta (+1,2%), sintesi di due spinte contrapposte: da un lato il mercato interno in forte sofferenza, in particolare nel settore della condensazione (sembra invece tenere il comparto dei bruciatori, grazie a una variazione di mix verso il gas e la ripresa dell'export degli OEM di processo), mentre le esportazioni hanno evidenziato una buona tenuta, con una crescita del 6,2% che ha sostenuto produzione e vendite.

Considerando lo scenario economico e la previsione di un ulteriore calo dell'attività nel settore edilizio, per l'anno in corso Assotermica prevede una modesta crescita degli impianti termici, intorno al+1,4%, con un ulteriore aumento delle esportazioni (+1,2%), seppure di magnitudo inferiore a quella dello scorso anno.

"Il dato dell'export è significativo perché testimonia l'apprezzamento verso le tecnologie italiane per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria, che costituiscono un'eccellenza nel panorama produttivo mondiale - commenta il Il Presidente di Assotermica, Paola Ferroli -. Purtroppo le nostre imprese soffrono proprio nel mercato domestico perché l'incertezza legislativa e l'eccesso di burocrazia di certo non giovano ad una maggior penetrazione di impianti ad alta efficienza e/o con fonti rinnovabili, quali le caldaie a condensazione e il solare termico".

I mercati più promettenti si confermano quelli europei: Francia (+29%), Turchia (+34%), Germania (+46%), Repubblica Ceca (+62%) e Belgio (+63%). Fuori dall'Europa è significativo il dato relativo alle esportazioni verso l'Iran (+75%).

Per quanto concerne il settore dei bruciatori, destinati a tutto il mondo, si registra una flessione solo per alcuni mercati extra UE ma le previsioni di crescita rimangono sostenute. Meno buone le previsioni per le caldaie, destinate essenzialmente ai soli mercati comunitari.

I livelli occupazionali, in flessione lo scorso anno (-2,4%), dovrebbero restare invariati nel corso del 2012. Gli investimenti delle aziende, stabili nel 2011, dovrebbero crescere quest'anno del +4,7%.

Edilizia, Economia, Assotermica, Paola Ferroli