Ice-Agenzia sarà a San Paolo dal 23 al 27 novembre per individuare forme di collaborazione
10 nov 2015
Gloria Presotto
I minerali brasiliani sono un affare.
La svalutazione del real nei confronti del dollaro, effetto della crisi economica che sta rallentando l'economia brasiliana, ha infatti abbassato il prezzo delle materie prime. Nel 2014 il paese sudamericano ha esportato ben 19,7 milioni di tonnellate di 43 categorie di prodotti minerali: una cifra destinata ad accrescersi.
Interessanti per gli italiani soprattutto ghisa, ferro, acciaio, alluminio e lavori di alluminio, lavori di ghisa, ferro o acciaio e polimeri di etilene.
Categorie che rappresentano, da sole, il 7,3% delle importazioni italiane e pesano del 7 % sull'export del paese di Dilma Rousseff. L'Italia è infatti il nono principale mercato di destinazione dell'export brasiliano di questi prodotti, con una quota del 2%.
Per questo motivo Ice–Agenzia, in collaborazione con Aice/Confcommercio, nell'ambito del Progetto Import Strategico 2015, ha organizzato dal 23 al 27 novembre 2015 una missione in Brasile volta a individuare forme di collaborazione con fornitori di materie prime, semilavorati e input intermedi, in particolare di: ghisa, ferro ed acciaio e i suoi lavori; alluminio ed i suoi lavori; polimeri di etilene in forme primarie.
È il lato positivo della medaglia di un paese che sta soffrendo. Con quasi 200 milioni di abitanti e il settimo Pil del mondo, quella che era una delle economie più promettenti dei cosiddetti Brics paga gli effetti del rallentamento della Cina e la fine del quantitative easing statunitense. Per non parlare degli scandali interni - in primis quello della Petrobas, la più grande società petrolifera nazionale - e della corruzione dilagante - si parla di un bilancio statale truccato di 106 miliardi.
I primi risultati? Salari scesi del 6% ; disoccupazione in aumento (dal 4,3% al 6,9%); titoli di stato declassati da Standard & Poor a spazzatura. Si riaffaccia lo spettro della fame, tanto combattuta dal governo Lula, mentre il sistema delle baby pensioni rivela la sua intrinseca fragilità.
Industria varia, Economia, Brasile