Il made in Italy passa dall'automazione industriale

Parola d'ordine "reindustrializzazione", a partire da una politica industriale europea. Si apre a Parma la fiera dell'automazione industriale. SPS IPC Drives Italia, 518 espositori e circa 39.800 metri quadri espositivi

21 mag 2013

Parola d'ordine "re-industrializzazione", a partire da una politica industriale europea. Si apre a Parma la fiera dell'automazione industriale. SPS IPC Drives Italia, 518 espositori e circa 39.800 metri quadri espositivi, dimostra con l'aumento dello spazio e dei partecpanti la vitalità di un settore che, malgrado un 2012 difficile, si presenta come comparto chiave per il futuro economico-produttivo dell'Italia, e che continua a investire in innovazione tecnologica.

Un'automazione fatta da imprese fornitrici di componenti e sistemi estremamente specifichi e personalizzate alle esigenze dei propri committenti, che generalmente sono le imprese che producono macchine industriali. Avanguardie agenti, del sistema produttivo italiano, quindi, tailor made (sartoriali) più che tayloriste. Che per essere compiutamente tali devono far evolvere anche le "retrovie", le filiere che irradiano, dall'agroalimentare alla componentistica meccanica, dal tessile-abbigliamento al packaging.

Sono imprese che sanno innovare e andare all'estero e che smentiscono l'adagio che le vuole lontane dal mondo della ricerca universitaria. Sono in prima fila nella ricerca e nello sviluppo della green economy. Sono imprese, soprattutto, il cui spazio di rappresentazione è ormai quello Europeo, che disegnano un sistema di relazioni dentro un'Europa manifatturiera in metamorfosi dentro la crisi, aprendo a un ridisegno complessivo del modello industriale europeo.

Questi, in sintesi, i temi dibattuti alla tavola rotonda "Gli scenari futuri dell'automazione" che ha aperto la serie di conferenze dedicate all'automazione industriale presentando, fra l'altro, i dati della ricerca condotta dal Consorzio Aaster.

Dati Anie/Automazione. Nel 2012, in Italia il fatturato delle imprese fornitrici di componenti e sistemi per l'automazione industriale è stato pari a circa 3,6 miliardi di euro con un calo del 7% rispetto al 2011.
Pur in ridimensionamento per le difficoltà di scenario, la domanda estera ha continuato a fornire un contributo positivo alla crescita del comparto. Nel 2012 le esportazioni di tecnologie per l'automazione hanno segnato un incremento annuo del 2,8 per cento (+13,6% l'analoga variazione nel 2011). Mantenendosi elevata la quota di esportazioni indirette (tra esportazioni dirette e indirette si arriva a coprire oltre il 60% del fatturato totale), il comparto ha risentito delle criticità riscontrate nei mercati esteri dai principali settori clienti a valle. A fronte della significativa caduta della domanda europea, si è evidenziato un ritmo di crescita sostenuto delle esportazioni verso il Medio Oriente e l'Asia orientale.

La caduta della domanda interna ha depresso anche le importazioni di tecnologie per l'automazione (-5,1 per cento nel 2012). Le importazioni mantengono una prevalente origine europea (superiore al 77% sul totale importato), con una decisa crescita della quota relativa ai Paesi europei extra UE.

Industria varia, Economia