Import-export nelle costruzioni: qualcosa si muove in Ucomesa

L'Ufficio studi Anima/Confindustria monitora lo stato di salute di Ucomesa.

10 mag 2016

L'edilizia in crisi è un refrain che non trova ancora smentita. L'Ufficio studi Anima/Confindustria monitora lo stato di salute di Ucomesa, che tutela i costruttori di macchini edili, stradali e minerarie con le rilevazioni statistiche che, da oggi, saranno pubblicate trimestralmente.

I dati fotografano sia l'import che l'export del settore delle costruzioni dal 2013 al 2015. In termini previsionali si suggerisce un cenno di ripresa, forse anche in Italia. Quel che è certo è che qualcosa comincia a muoversi.

A fronte di una torta interna sempre più compressa, l'export si conferma il maggior fattore di crescita delle aziende italiane. Il comparto vanta circa il 90% di ciò che produce sotto la voce esportazioni.

"Come Ucomesa è prioritario continuare a conoscere i mercati esteri. - afferma Renzo Comacchio, Presidente Ucomesa - Le aziende che lavoravano in prevalenza localmente, con l'avvento della crisi hanno respirato un grave smottamento. Per forza ora si deve guardare fuori confine. Ucomesa, in questo, riveste un ruolo fondamentale, dato che all'interno della Federazione Anima vengono condivise competenze e opportunità per noi imprenditori essenziali. Sappiamo per esperienza quanto possono essere complesse le norme e le mentalità straniere".

Ucomesa rappresenta sei merceologie quali macchine e impianti per escavazione, sondaggio, perforazione e palificazione; per la preparazione degli inerti; per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo; per lavori stradali; per la prefabbricazione, produzione materiali da costruzione, prove materiali; gru a torre e automontanti.

Secondo l'Ufficio studi Anima, Ucomesa nel suo complesso presenta una situazione positiva analizzando il focus export. Nel 2014 l'export aveva conosciuto un -5,3% totalmente recuperato nel 2015 con un +8,1%. Si distinguono per la performance eccellente le macchine stradali con un export 2015/2014 pari a +20,5% (317mln euro circa) e le gru a torre con un +14% (219mln euro circa). I due settori più rilevanti per la bilancia commerciale sono le macchine perforatrici che raggiungono nel 2015 809mln euro (+8,4%), recuperando il trend negativo dell'export nel 2014 (-14,7%). Le macchine e gli impianti per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo mantengono l'andamento positivo confermando quota export pari a 543mln euro.

Ucomesa con le sue aziende continua a lavorare per lo sviluppo e la crescita del comparto e della sua filiera.

Movimentazione e logistica, Industria, UCoMESA