In Lazio piace il rubinetto

L'85% per cento della popolazione consuma acqua del rubinetto, trattata o meno. I risultati della ricerca Cra Nielsen 2012 commissionata da Aqua Italia.

L'Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad ANIMA, è da sempre impegnata a promuovere una "cultura dell'acqua" consapevole. In quest'ottica, dal 2006 Aqua Italia svolge periodicamente una fotografia del consumo dell''acqua del sindaco' nel Lazio.

I risultati sono sorprendenti: poco più della metà degli intervistati sceglie l'acqua a km zero abitualmente (52%), mentre un altro 24,4% la beve occasionalmente e l'8,5% solo di rado. I principali motivi per cui viene preferita a quella confezionata in bottiglia sono la comodità (31,5%) seguita dal gusto (28,6%) e dal minor costo (16,4%).

Dalla ricerca emerge che il 23% degli intervistati dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell'acqua nella propria abitazione. Al primo posto si trovano i sistema ad osmosi inversa, scelti dal 9,1% degli intervistati seguiti dai sistemi di filtraggio per l'eliminazione del cloro che si attestano all'8,8%. Le caraffe filtranti conquistano il 4,1% delle preferenze, mentre l'1% dichiara di possedere un sistema di refrigerazione o gasatura. Nel dettaglio, il 56% di chi possiede un sistema di affinaggio dell'acqua ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica e solo il 4,7% non conosceva l'esistenza di questa opportunità.

Infine, i ricercatori si sono soffermati sui Chioschi dell'Acqua, l'evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano, a seconda della tipologia, acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe (qualora lo proponesse il comune di riferimento) il servizio il 47,9% degli intervistati mentre tra i residenti in comuni che non hanno proposto il servizio, solo il 5,9% in caso di attivazione non aderirebbe ugualmente.